REGGIO CALABRIA «Il presidente dell’amministrazione provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, esercitando le funzioni del consiglio provinciale ai sensi della legge 56/2014, ha approvato una variazione di bilancio stanziando 696mila euro per l’esercizio provvisorio dell’attività dell’aeroporto dello Stretto. Il provvedimento, che non altera la preesistente situazione di bilancio, è finalizzato alla “sola gestione delle attività aeroportuali e navigazione aerea, al fine di non compromettere la prosecuzione dell’attività volativa”. La decisione nasce dalla presa d’atto, in coerenza con quanto stabilisce il Testo unico degli enti locali, della circostanza che l’interruzione del servizio aeroportuale “comporterebbe gravissime conseguenze per la comunità tutta”». Lo comunica una nota della Provincia di Reggio Calabria. «Allo stato attuale – ha affermato Raffa -, questa variazione di bilancio è l’unico atto concreto, cioè l’unico impegno economico che sia stato realizzato per salvare l’aeroporto dello Stretto e per evitare la chiusura dello scalo. Il resto sono solo parole, passerelle e telefonate. La verità è che nessun ente locale, a parte la Provincia, ha messo un euro per salvaguardare lo scalo e assicurare ai nostri passeggeri la continuità dell’attività volativa. Ci sono state solo promesse. La mia amministrazione, per il tramite del sottoscritto, si è assunta oggi una responsabilità assai gravosa, a 360 gradi, affinché il “Tito Minniti” non venisse chiuso. Da questo punto di vista, la sentenza del Tribunale fallimentare di Reggio Calabria consegna alla città una verità storica che nessuna abile operazione di marketing politico potrà cancellare: all’aeroporto dello Stretto tutti hanno voltato le spalle, perché interessati ad altri scali, per insipienza o per incapacità». «I problemi di una infrastruttura pubblica – prosegue Raffa – non si risolvono né con i “viaggi della speranza” con il cappello in mano, ne’ con le telefonate, ma mettendo a disposizione risorse finanziarie. Quello degli aeroporti a gestione pubblica sono modelli di business “a perdere”, come dimostra non solo la vicenda della Sogas ma anche quella di Crotone e finanche di Lamezia, il cui bilancio non è certo roseo nonostante i 2 milioni e mezzo di passeggeri e nonostante le ingenti risorse che gli enti locali, in testa la Regione, continuano a pompare nelle casse della Sacal. In questo quadro siamo fortemente preoccupati per l’orientamento espresso da Alitalia, che in queste condizioni non e’ intenzionata ad andare avanti con la sua presenza a Reggio, e temiamo che questo nostro ennesimo sforzo risulterà vano se Alitalia dovesse davvero lasciare. Siamo veramente stufi – conclude Raffa – di chi sull’aeroporto ha giocato una partita fatta di comunicati stampa e dichiarazioni. Ci siamo ritrovati in mezzo a un fuoco di fila, mentre le maggioranze e le minoranze sono rimaste con le braccia conserte a vedere l’aeroporto affondare. Se non fosse stato per le ennesime risorse reperite nel bilancio della Provincia, i passeggeri di Reggio avrebbero già potuto prendere i pullman per Lamezia o Catania. Servirebbero più serietà e più responsabilità da parte di tutti».
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