CATANZARO I commissari alla Sanità procedono a grandi passi verso la creazione della nuova Azienda ospedaliera universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro. Lo fanno in perfetto accordo con il rettore Aldo Quattrone ma tenendo sostanzialmente in disparte il consiglio regionale, a cui spetterebbero le questioni legate alla programmazione sanitaria.
Il piano che porterà alla nascita di un nuovo polo sanitario da 786 posti letto è sintetizzato in una nota che i commissari Massimo Scura e Andrea Urbani hanno inviato, lo scorso 13 ottobre, al ministero della Salute. Nella lettera viene riferito il risultato di un precedente incontro del 16 settembre, nel quale il rettore Quattrone «ha rinunciato ad accogliere, in una prima fase, a Germaneto la neurologia con stroke».
La «proposta conclusiva» è stata comunque «condivisa» da tutti i soggetti interessati, Quattrone in primis, e prevede una road map precisa. L’integrazione tra l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e la “Mater Domini” avverrà inizialmente attraverso il trasferimento a Germaneto dell’intero dipartimento materno-infantile, costituito da Ginecologia e ostetricia, Pediatria, Neonatologia, Nido, Terapia intensiva neonatale, Chirurgia pediatrica e Oncoematologia pediatrica, «lasciando inoltre un’antenna pediatrica al Pugliese per le urgenze, con alcuni posti letto di appoggio».
Sarà inoltre realizzato «un unico dipartimento oncologico al Ciaccio, spostando l’Oncologia e l’Oncologia medica traslazionale dal Mater Domini al Ciaccio» non appena realizzati i nuovi locali.
«Nelle fasi successive di realizzazione del processo di integrazione – scrivono ancora Scura e Urbani – verrà realizzata una piastra di pronto soccorso a Germaneto e quindi spostati progressivamente a Germaneto gli altri reparti del Pugliese».
L’INVITO AL CONSIGLIO Tutta l’operazione dovrà essere suggellata da un decreto conclusivo degli stessi commissari. Esistono, però, degli ostacoli di natura procedurale che solo la politica regionale potrebbe, eventualmente, eliminare. Infatti Scura e Urbani rinnovano l’invito al consiglio regionale «a rimuovere tramite modifica le leggi costitutive dell’ospedale Pugliese-Ciaccio e dell’Azienda universitaria “Mater Domini”» proprio in virtù dell’istituzione del “Dulbecco”. Una procedura, puntualizzano i commissari, «suggerita» direttamente dall’avvocato distrettuale di Catanzaro, Giampiero Scaramuzzino, che ha a sua volta informato l’avvocato dello Stato Maurizio Borgo, capo dell’Ufficio legislativo del ministero.
Che faranno, a questo punto, la giunta Oliverio e la maggioranza a Palazzo Campanella? I commissari, in ogni caso, vanno avanti per la loro strada e attendono una «sollecita risposta» del ministero per definire il decreto conclusivo di tutta l’operazione. L’integrazione delle due Aziende, ricordano, oltre a rientrare nel Piano operativo 2016-2018, «va inserita anche nel protocollo d’intesa Regione-Università in avanzato corso di elaborazione con il supporto del dipartimento Tutela della salute».
IL NO DEI 5 STELLE Il nuovo passo in avanti ha subito scatenato la reazione dei dei deputati del M5S Dalila Nesci e Paolo Parentela che, oltre a denunciare il tentativo di concludere l’integrazione «scavalcando le regole e la potestà legislativa del consiglio regionale», sulla questione hanno presentato un’interrogazione al governo. «Si sbagliano di grosso i commissari Massimo Scura e Andrea Urbani, il governatore Mario Oliverio e il rettore Aldo Quattrone – spiegano –, se nel grande silenzio del Consiglio regionale pensano di trasferire a Germaneto l’ospedale Pugliese di Catanzaro, facendolo mangiare dal policlinico universitario Mater Domini».
Secondo i due parlamentari, che hanno trasmesso l’atto di sindacato ispettivo anche alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti, «è in atto un’operazione volta a cancellare il Pugliese, come dimostra il fatto che in un documento del 13 ottobre scorso Scura e Urbani hanno previsto la realizzazione di una piastra di pronto soccorso al policlinico universitario e poi il trasferimento nella stessa struttura di tutti i reparti del Pugliese».
«Ancora una volta – aggiungono Nesci e Parentela – l’Università approfitta del proprio potere per prendere quanto possibile. L’ha fatto, nell’immobilismo generale della politica catanzarese, con la Fondazione Campanella e per il surplus di finanziamento che da anni il suo policlinico riceve illecitamente dalla Regione. Adesso al Mater Domini, in cui non c’è un pronto soccorso né vi sono i numeri per mantenere la Cardiochirurgia, vogliono caricare i disavanzi milionari del policlinico sulle spalle del Pugliese e risolvere così i gravi problemi di casa propria».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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