Tallini: «Regione incapace di programmare»

REGGIO CALABRIA «Non c’è requie per la Calabria da quando alla guida della Regione c’è il Pd e un uomo solo al comando che, dopo aver ridotto il consiglio regionale a un dopolavoro e imposto una politica fatta esclusivamente di occupazione di spazi di gestione, è diventato un uomo solo in Calabria e in Italia». Lo sostiene, in una dichiarazione, il consigliere regionale di Forza Italia Mimmo Tallini. «Constatiamo, con forte preoccupazione – aggiunge – che l’isolamento del presidente Oliverio e la perdita di autorevolezza nei confronti del governo “amico”, oggi rischiano di far pagare prezzi enormi alla Calabria. Tutto, anche gli argomenti più direttamente connessi con lo sviluppo e la crescita, è lasciato al caso, all’improvvisazione e agli incontri strappati all’ultimo momento per ottenere soluzioni d’emergenza per questioni che meriterebbero ben altre attenzioni. Ancora oggi, nonostante le ripetute discese in Calabria del premier Renzi e dei suoi luogotenenti, tocca discutere non dello sviluppo e del potenziamento, ma addirittura della salvaguardia di infrastrutture che, come gli scali aeroportuali, sono la condizione senza la quale nessuno sviluppo sarà mai possibile. Ancora una volta, il presidente Oliverio, quasi fosse un marziano, incapace di programmare, con serietà e competenze, una politica dei trasporti realistica e concreta e privo di un’idea generale dello sviluppo, è costretto dalle proteste del territorio a chiedere al governo interventi d’emergenza per obbligare Alitalia a restare a Reggio. Come se fosse pensabile che una grande città del Mezzogiorno possa rinunciare all’ex compagnia di bandiera o addirittura ad avere l’aeroporto». «È una situazione – dice ancora Tallini – a dir poco tragica. La Calabria, come mai era accaduto, è dentro un tunnel fatto di incertezza e approssimazione che indigna l’Italia, come la vicenda dei disservizi per gli studenti disabili a Catanzaro denunciata da “Report”, e che, nello stesso tempo, espone la regione a qualsiasi rischio. La vicenda degli aeroporti calabresi abbandonati a se stessi con una Regione impotente e pasticciona, e l’inefficienza delle altre infrastrutture stradali e ferroviarie sono il simbolo di una Calabria che dopo due anni di legislatura arretra spaventosamente in ogni settore e non sa più come impostare un percorso di riscatto. Il simbolo di una Calabria che si presenta, al cospetto delle turbolenze della politica e dei mercati, a petto scoperto e senza difese. E con una classe politica al governo che non ha più credibilità e ha dissipato ogni fiducia. Una classe politica di governo che mentre tutto intorno crolla ed entra in crisi si prepara ad una propagandistica esibizione per illustrare il bilancio di metà legislatura nell’illusione di guadagnare consenso elettorale a Catanzaro». 
«Dinanzi a tutto questo – conclude il consigliere di Forza Italia – la soluzione non può essere più rinvenibile in una ripresa del dialogo con le opposizioni, nella speranza che questa maggioranza e questo presidente si rendano conto degli errori macroscopici compiuti, ma nella conclusione di una legislatura a dir poco sfortunata. Una legislatura che prima si chiude e meglio è per tutti, per la politica che soffre di una delegittimazione incalzante ma soprattutto per la Calabria».