CATANZARO Negozi, palestre e ristoranti del centro di Catanzaro hanno aderito al progetto per fornire sconti e offerte riservate agli studenti dell’università “Magna Graecia”. La convenzione con gli esercizi commerciali è stata presentata nella tarda mattinata di venerdì dal sindaco Sergio Abramo nel corso di una conferenza stampa ad hoc alla quale hanno preso parte anche il presidente della Fondazione Umg Rocco Savino, il presidente di Catanzaro Servizi, Rocco Mazza, il dg della Fondazione Politeama Aldo Costa, l’assessore comunale alle Pubblica istruzione Lea Concolino e Rino Colace, amministratore dell’azienda per la mobilità di Catanzaro. Al tavolo anche i rappresentati degli studenti Giuseppe Mercurio (eletto per il cda con la lista “Insieme”) e Carlo Poerio (Senato accademico, “Primavera studentesca”).
I termini della convenzione sono molto simili a quelli che già una decina d’anni fa erano stati promossi e sottoscritti dall’ateneo senza il supporto dell’amministrazione comunale di allora: sconti dal 5 al 25% presso negozi, palestre, ristoranti e bar aderenti, prezzi ridotti per gli abbonamenti Amc (20 euro mensili compreso l’utilizzo della funicolare e del parcheggio di quest’ultima), prezzi ridotti del 50% per l’utilizzo della piscina comunale del quartiere Pontepiccolo e sconti del 25% per gli abbonamenti alla stagione del Politeama (20% sui singoli biglietti).
La classica “tessera dello studente” torna a prendere forma quindi anche a Catanzaro, dopo che l’esperimento degli anni passati era naufragato un po’ per colpa degli esercenti (non c’era all’epoca alcun controllo sull’effettivo sconto offerto) un po’ perché gli studenti pian piano si spostarono verso il quartiere marinaro, da dove ancora oggi è più facile raggiungere il campus universitario e dove gli affitti sono sempre stati più bassi che in centro storico.
Così, all’entusiasmo del sindaco Abramo e del vicepresidente della Fondazione Umg che ha ringraziato il primo cittadino per l’interessamento alle istanze degli studenti, non è corrisposto alcun salto di gioia da parte dei rappresentanti degli studenti. Al di là delle parole di circostanza con cui hanno accolto positivamente il passo voluto dall’amministrazione comunale, infatti, tanto Mercurio quanto Poerio hanno sottolineato come si aspettino un cambio di mentalità concreto dalla città perché trasformare Catanzaro in una città universitaria non è un processo che avviene soltanto portando in centro gli studenti, ma creando le condizioni perché questi decidano di rimanerci in centro.
O almeno perché riescano ad arrivarci: la vicenda delle corse di trasporto pubblico locale, infatti, sarà oggetto di ulteriori approfondimenti tra Colace e i rappresentanti degli studenti, i quali non hanno ancora visto ottenere risposte ampie e rassicuranti su tutte le esigenze manifestate.
«È un processo a medio termine – ha spiegato Abramo – che però sono sicuro porterà il risultato atteso di trasformare Catanzaro in una città universitaria. Penso infatti alle aree di aggregazione che abbiamo intenzione di promuovere, come quella a Palazzo Fazzari, o alla possibilità che i bandi del nuovo Por offrono in tema di ricerca: in quest’ottica sarebbe utile riuscire a fare rete con le imprese e le cliniche private di Catanzaro per diffondere questi strumenti e legarli agli studenti dell’ateneo».
Tra i “plus” che su cui la città potrà nel prossimo futuro, il sindaco Abramo ha poi citato la tanto attesa metropolitana di superficie il cui cantiere dovrebbe partire ma non si sa ancora quando (si attendono risposte dalla Regione Calabria). Abramo però ne ha parlato – a ragion veduta – come di un’opera fondamentale per il collegamento tra la città e le sue propaggini più periferiche, un’opera in grado di accorciare gli spazi, ricucendo le distanze.
In coda all’incontro, il sindaco ha commentato la diffida che il comitato “Tutela del complesso monumentale del San Giovanni” ha inviato nei giorni scorsi chiedendo il ritiro della delibera del consiglio comunale con cui si assegnava la struttura all’ateneo che dovrebbe tenere proprio lì i master universitari dell’area giuridico-economica. Per Abramo, quella del comitato, è poco più di una boutade, una presa di posizione che il sindaco non intende prendere in considerazione perché, dice, «è impossibile impugnare una delibera del consiglio comunale, per di più votata quasi all’unanimità. È curioso come questi comitati escano fuori ogni volta che si cerca di fare qualcosa di positivo per la città. Anzi, credo che questi comitati spesso non abbiano a cuore gli interessi pubblici, ma solo gli interessi di qualche privato».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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