Venti di crisi nelle giunte piddì

1) Toh! È suonata la sveglia nella Casa di Barbie! E FalcoKen, aperti gli occhietti e lucidati muscoletti e ciuffo, s’è reso conto di aver preso una cantonata. Ma non, certo, per aver parcheggiato il fuoristrada sull’aiuola davanti al portoncino fucsia della casetta più desiderata del mondo. No, no. La cazzata è peccato originario. E si chiama fantaGiunta da villaggio vacanze. Con sede a Palazzo San Giorgio, Piazza Italia, Reggio Calabria. Chi potrà mai dimenticare, tanto per dirne uno, il falcomatiano assessorato alla bellezza condivisa??? E meno male che non siamo andati oltre e che non siamo arrivati a qualche responsabile dell’assessorato alla freschezza delle albe, oppure al bagliore delle rugiade dello Stretto… Ci sarebbe da ridere, è vero, se non fosse che, da due anni, certo nanismo politico stesse amministrando (?) Reggio Calabria. Una iattura politicoamministrativa, che la città più antica della Calabria non meritava. E, così, qualche giorno fa,consumata la Barbiecolazione, fatta la Barbiedoccia, fonati i Kencapelli e indossata la Kencamicia, il nostro youngsindaco, folgorato sulla via di Damasco, imbocca il lungomare a bordo della Kenauto, svolta a U sulla via Marina, poi a destra verso via Osanna. Sale col Barbieascensore del Palazzo, arriva alla Kenscrivania e, sordo alle preghiere del seguito implorante, scioglie la fantaGiunta. Ciao a tutti e salutamassoreta. Cari reggini, ci siamo sbagliati. Ricominciamo da zero. Intanto, perdiamo l’aeroporto, ci ingolfiamo di clandestini come un budello da soppressata, infiliamo una figuraccia dopo l’altra sulle reti televisive nazionali e ci ciucciamo lo spettacolo poco Barbieedificante delle mignotte sulla via Marina by pomeriggio. Sempre benedetti dal pinocchio nazionale e dal silenzio dello sceicco rosso della TransSilania.
2) Ops! Nella Piana si sentono i rintocchi di una campana a morto. Sembra che a Taurianova qualcosa non stia funzionando per l’altro enfant prodige della Irtofamily. C’è una maggioranza che, avvicinandosi il tempo degli abeti con le palle, intermette come le lucine colorate. Ora, sì; ora, no. Più no, che sì. Che succede alla Città dell’ottimo stocco artigianale della Signora Petrilli? Forse un corto circuito nelle smadonnanti stanze del Palazzo. Con buona pace delle urne, svuotate da poco e – chissà – pronte a riaprire la bocca.
3) Wanda Cara, hai messo lo spumante in fresco? Nella Versailles di Germaneto si avvertono tremori. Nonostante l’ottima tenuta antisismica delle strutture…