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Scacco alla cosca Brandimarte, confiscati beni per 320mila euro

REGGIO CALABRIA Nell’ambito dell’operazione “Puerto Connection”, dello scorso 12 ottobre, la guardia di finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni immobili, auto…

Pubblicato il: 07/11/2016 – 7:39
Scacco alla cosca Brandimarte, confiscati beni per 320mila euro

REGGIO CALABRIA Nell’ambito dell’operazione “Puerto Connection”, dello scorso 12 ottobre, la guardia di finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione a un decreto di confisca di beni immobili, autovetture e disponibilità finanziarie complessivamente pari ad 320mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Vincenzo Trimarchi, il quale – nell’ottobre 2011 – era stato tratto in arresto dai militari del gruppo operativo antidroga della Guardia di finanza di Reggio Calabria mentre tentava di trasportare oltre 500 chili di cocaina al di fuori dell’area portuale di Gioia Tauro occultati all’interno di un furgoncino di proprietà della Mct (società per la quale lavorava). Per tali fatti, il soggetto è stato condannato – con sentenza divenuta irrevocabile – alla pena di 16 anni.
Le ulteriori indagini a suo tempo svolte avevano inoltre evidenziato – così come confermato dalla sentenza emessa dal gup di Reggio Calabria nel dicembre del 2015, con la quale è stata comminata le pena di ulteriori 4 anni di reclusione a suo carico – che Trimarchi era inserito in un’associazione per delinquere di stampo mafioso capeggiata dai fratelli Brandimarte. Il sodalizio criminale era articolato su più livelli, comprensivi di squadre di operatori portuali infedeli, era dotato di elevatissime disponibilità finanziarie ed aveva essenzialmente lo scopo di reperire ed acquistare all’estero ingenti quantità di sostanza stupefacente. La cocaina, nello specifico, veniva importata prevalentemente attraverso i porti panamensi di Cristobal e Balboa, trasportata in Italia a bordo delle cargoship della Msc s.a. in arrivo presso il porto di Gioia Tauro o in altri porti nazionali o europei, per poi essere successivamente commercializzata. I beni sono stati confiscati in quanto ritenuti provento delle attività illecite poste in essere dal Trimarchi, del quale è stata provata la pericolosità sociale. Gli stessi erano stati già oggetto di provvedimento di sequestro di prevenzione disposto dal nel maggio del 2015 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.

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