CROTONE Un nuovo sequestro di un depuratore è stato operato dalla Capitaneria di porto di Crotone. Nell’occasione l’impianto è quello del comune di Rocca di Neto. Gravissime, secondo quanto riferito dagli investigatori, le carenze rilevate dai militari nel ciclo depurativo. Secondo quanto accertato dalla Capitaneria, i liquami provenienti della rete fognaria cittadina non vengono convogliati all’impianto ma, attraverso un bypass costituito da diverse condotte, sfociano liberamente nel vicino torrente “Cavallino” senza subire alcun trattamento depurativo e, da qui nel fiume Neto attraverso lo stesso corso d’acqua. L’impianto è stato affidato in custodia giudiziale al sindaco del comune di Rocca di Neto mentre i responsabili sono stati denunciati alla magistratura.
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