CATANZARO Un musicista che ancora oggi riesce ad emozionarci. Steve Hackett, ospite giorno 12 novembre al Teatro Politeama di Catanzaro del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce, è senza dubbio uno dei maggiori chitarristi che ha ispirato intere generazioni. La sua esperienza nei Genesis lo ha fatto maturare come artista. Insieme a Peter Gabriel, Phil Collins, Tony Banks e Mike Rutheford ha composto alcune tra le pagine più significative della musica rock. Dal 1971 al 1977 con i King Crimson, i Van der Graaf Generator, i Gentle Giant e gli Yes hanno dettato gli nuovi stilemi per un genere musicale che avrebbe segnato un periodo indimenticabile: il rock progressivo.
Steve, cosa ricordi degli anni trascorsi con i Genesis?
«Senza dubbio sono stati anni fantastici. Insieme abbiamo sviluppato un sound che ancora oggi è il nostro segno distintivo. La combinazione di generi musicali differenti tra loro ha reso immortale la nostra musica che, ancora oggi, viene apprezzata anche dalle attuali generazioni».
Qual è stato il motivo per cui hai deciso di lasciare la band nonostante fosse all’apice del successo?
«Sicuramente non è stato per motivi personali. Ci tengo a sottolineare che siamo rimasti ottimi amici. Ciò che mi spinse a decidere di lasciare la band fu la personale necessità di voler esplorare il mio universo. Ma anche se è passato così tanto tempo io mi sento ancora un componente dei Genesis. Pensa che quando compongo penso sempre a cosa avrebbero voluto o cosa avrebbero deciso loro».
Puoi descriverci brevemente i tuoi compagni dell’epoca?
«È difficile per me riuscirci. Sono tutte persone eccezionali. Posso dirti che ho avuto modo di apprezzarli sia sotto l’aspetto personale che quello musicale. E’ vero, tra noi eravamo competitivi ma è proprio per questo motivo che siamo riusciti a raggiungere risultati che inizialmente sembravano impossibili. Ma la competizione ci portava anche ad essere collaborativi. Il loro straordinario talento era al servizio della band e questo mi fa dire che ciascuno è stato fondamentale per la crescita e l’affermazione dei Genesis».
In “Off the beaten track” ti esibirai con in trio con Roger King e Rob Townsend.
«Sarà un concerto acustico con due musicisti che apprezzo per le loro qualità e con i quali riesco a creare un suono perfetto. Inoltre Rob, così come Roger, è un ottimo musicista che suona diversi strumenti a fiato, caratteristica che lo spinge ad esplorare territori diversi dal nostro spingendo il nostro sound in ambito jazz».
Per te sarà la prima volta in Calabria. Puoi dirci cosa suonerai al Festival d’Autunno?
«È vero, non sono mai stato in Calabria prima d’ora e questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad accettare di suonare nella vostra terra. Sono anche particolarmente felice di partecipare al Festival d’Autunno che ha già ospitato numerosi artisti importanti. Riguardo al concerto posso dirti che suonerò brani del repertorio dei Genesis e del mio periodo solista. Sarà una esperienza nuova che creerà nuove e singolari emozioni».
(Intervista a cura dell’ufficio stampa del Festival d’Autunno)
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