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Garante, una legge ad personam per Marziale

REGGIO CALABRIA Una legge ad personam per il Garante, una legge davvero Marziale. Il consiglio regionale è pronto ad approvare una norma che permetterà ad Antonio Marziale di fare un altro lavoro i…

Pubblicato il: 08/11/2016 – 16:42
Garante, una legge ad personam per Marziale

REGGIO CALABRIA Una legge ad personam per il Garante, una legge davvero Marziale. Il consiglio regionale è pronto ad approvare una norma che permetterà ad Antonio Marziale di fare un altro lavoro in aggiunta a quello di Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Calabria. La legge di riferimento che istituisce questa speciale figura (la 28 del 2014) stabilisce infatti che l’incarico è «incompatibile con qualsiasi altra attività lavorativa, anche libero professionale, ovvero rappresentativa». Un bel guaio per il sociologo, maître à penser, cavaliere della Repubblica, fondatore e presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori e volto noto della tv (frequenti le sue ospitate a Pomeriggio 5 di Barbara D’Urso), che dal 19 aprile scorso, giorno della sua nomina a Garante, si è dovuto accontentare di uno “stipendio” mensile di 1.275 euro (lordi). Una miseria, in effetti, per chi – come riporta lo stesso Marziale nel suo curriculum, pubblicato sul sito ufficiale del Garante – vanta una carriera professionale di tutto rispetto. Laureato con lode in Scienze della Comunicazione a Cassino e in Sociologia magistrale a Milano, è stato anche insignito della laurea honoris causa in Psicologia sociale. Docente di comunicazione politica e sociale del master universitario di “Formazione alla carità politica” dell’Università europea di Roma, in passato è stato anche coordinatore delle politiche giovanili dell’assessorato allo Sport della Regione Lombardia. Attualmente è presidente onorario del Movimento associazioni per la sicurezza e difesa diritti disabili e del dipartimento Lombardia dell’associazione nazionale sociologi. Ha vinto – si legge ancora nel cv – moltissimi premi ed è «editorialista, saggista, scrittore, opinionista e referente tecnico presso i più rinomati contenitori televisivi e radiofonici pubblici e privati». Senza dimenticare le sue consulenze per le «produzioni della Rai-Radiotelevisione italiana».

LE MODIFICHE Un tale professionista, avranno pensato a Palazzo Campanella, non può certo accontentarsi della risibile indennità riservata al Garante. Così la prima commissione Affari istituzionali, che di solito si occupa di importanti questioni istituzionali, ha trovato il tempo di licenziare all’unanimità il progetto di legge (presentato da Giuseppe Aieta) che, una volta approvato dal Consiglio, permetterà a Marziale di rendere nuovamente redditizie le sue numerose collaborazioni in giro per l’Italia. L’incarico di Garante, dunque, non sarà più incompatibile «con qualsiasi altra attività lavorativa», ma solo con quelle che «determinano situazioni di conflitto d’interesse rispetto alla carica ricoperta». Resta da capire a chi spetterà il compito di vigilare su eventuali infrazioni che la precedente norma escludeva a priori.
«Nell’assumere questo delicato incarico – ha scritto Marziale subito dopo la sua nomina a Garante –, ho specificato che intendo rifuggire, quanto più possibile, dalle maglie della burocrazia, che rallentano o, troppo spesso, vanificano le risposte di cui i bambini abbisognano». Ora un’altra maglia l’ha tolta la politica.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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