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Oliverio, le indagini interne e le figuracce esterne

Fermo restando il nostro inguaribile ottimismo e, conseguentemente, la certezza della buona fede di Mario Oliverio, come non lasciargli per consiglio la massima coniata da Antonio Machado: «Aiutate…

Pubblicato il: 08/11/2016 – 19:57
Oliverio, le indagini interne e le figuracce esterne

Fermo restando il nostro inguaribile ottimismo e, conseguentemente, la certezza della buona fede di Mario Oliverio, come non lasciargli per consiglio la massima coniata da Antonio Machado: «Aiutatemi a capire ciò che dico e ve lo formulerò meglio».
Ricapitoliamo un attimo: la Regione Calabria non ha preso parte alla discussione finale nel processo contro la cosca Grande Aracri per il processo Kyterion, non ha neanche presentato conclusioni scritte e quindi ha reso praticamente nullo l’impegno a costituirsi parte civile contro uno dei clan più pericolosi della ‘ndrangheta.
Mario Oliverio ritiene gravissimo il fatto che la Regione Calabria non abbia esercitato il ruolo di parte offesa nel processo Kyterion.
Le due cose potevano stare insieme senza fare scintille, qualora Mario Oliverio fosse il capo dell’opposizione e non il presidente, e quindi il legale rappresentante, della Regione Calabria.
Se ne rende conto lo stesso Oliverio che prende penna e calamaio e dichiara di aver disposto accertamenti interni per venire a capo delle responsabilità di tale ennesimo svarione. Specifica anzi che ha intenzione di chiedere conto all’Avvocatura regionale alla quale era demandata l’incombenza.
Intanto, però, l’Avvocatura regionale ha giù fatto sapere, non a Oliverio ma alla stampa direttamente, che è tutta colpa di un “subappalto”. Proprio così, l’Avvocatura regionale ha deciso di delegare a un “legale esterno” l’incarico di costituirsi parte civile nel processo Kyterion e quindi la colpa è di tale “legale esterno” se le cose sono andate per come sono andate.
Vediamo di aiutare Oliverio a capire cosa ci ha detto perché così potrà formulare meglio il suo pensiero: la Regione aveva deciso di costituirsi parte civile e per questo ha dato incarico all’Avvocatura regionale. Fermi un attimo. Nelle aule di giustizia, perché una costituzione abbia accesso occorre che sia chiaro il conferente l’incarico e altrettanto chiaro il legale scelto per essere rappresentati in giudizio. Se così è come può finire l’incarico conferito dal presidente della Regione all’avvocatura regionale in mano a un “legale esterno”?
Lo accerterà l’inchiesta interna disposta, o meglio annunciata, dal governato(re) Mario Oliverio. Va benissimo, a patto però che almeno questa volta all’annuncio segua anche un comunicato stampa che informi i calabresi degli esiti che l’inchiesta avrà. In caso contrario potremmo temere di essere presi per i fondelli tutti quanti, visto che non è la prima inchiesta che, con parole roboanti e grande indignazione, il presidente Oliverio annuncia.
Una rinfrescatina alla memora non guasta. Quando Selvaggia Lucarelli sottolineò la figura da peracottari rimediata con l’orribile inserto turistico sui depliant della Ryanair, Oliverio disse che avrebbe individuato e colpito i responsabili e che a tal scopo aveva avviato una indagine interna.
Analoga indagine interna, poco dopo, annunciò con riferimento alla procedura attraverso la quale venne affidata la comunicazione di Vinitaly. E quando apprese dai giornali che erano scomparsi venti milioni di euro di fondi comunitari per l’agricoltura, cosa fece il nostro Oliverio? Annunciò una indagine interna. C’è poi l’indagine interna per capire se effettivamente andarono persi, nella guerra all’arma bianca tra Calabria Verde e dipartimento agricoltura, i fondi comunitari precedentemente finalizzati all’acquisto dei mezzi antincendio. Restando in argomento di fondi persi, annunciò, Oliverio, una indagine interna anche in merito ai 40 milioni evaporati dalla loro originaria destinazione per i servizi sociali.
Inchieste interne a gogò il governato(re) le ha riservate poi al settore della sanità, per tutte basta citare quella che doveva far luce sulla proroga del contratto a Kpmg, decisa direttamente dal dipartimento Salute e con il parere contrario dei commissari.
Fermiamoci qui e tiriamo il fiato. È troppo chiedere di rendere pubblici gli esiti di tutte queste indagini interne? Sapere a chi sono state affidate? Vedere le relazioni predisposte? Oppure si sceglierà di annunciare l’apertura di una indagine interna allo scopo di sapere che fine hanno fatto tutte le indagini interne fin qui annunciate al popolo sovrano?

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