COSENZA La Procura di Cosenza ha ascoltato per due ore e mezzo, come persona informata sui fatti, l’avvocato Alfonso Niccoli, il professionista al quale l’Asp, a suo tempo, aveva affidato l’incarico di rappresentarla in vari contenziosi davanti al giudice del lavoro. Tra gli altri fascicoli, all’avvocato Niccoli venne affidato anche quello relativo a una causa di servizio intentata da Raffaele Mauro. Infatti il procuratore capo Mario Spagnuolo, nei giorni scorsi, ha aperto un nuovo fascicolo di indagine finalizzato ad accertare se il direttore generale ha avuto un ruolo attivo nella vicenda di una sentenza del giudice del lavoro che lo vede direttamente interessato nella qualità di dirigente della stessa Asp. La storia è nota: il giudice del lavoro ha riconosciuto Raffaele Mauro invalido in conseguenza dello stress che il suo ufficio di dirigente dell’Asp gli ha provocato. Ma la sentenza viene emessa il 27 novembre 2015 e notificata all’Asp circa un mese dopo. A quel punto decorrevano i termini per impugnare il verdetto di primo grado. Tale decisione doveva essere assunta proprio dal direttore generale, incarico che nel frattempo era stato affidato, dal governatore Mario Oliverio, proprio a Raffaele Mauro.
Altro punto, che l’indagine avviata dalla Procura di Cosenza dovrà ora chiarire, e se la Regione Calabria era stata informata del contenzioso pendente tra l’Asp cosentina e Raffaele Mauro. Gran parte dell’inchiesta giudiziaria ruota appunto attorno alla figura dell’avvocato Alfonso Niccoli. Nonostante il consulente tecnico d’ufficio avesse sostanzialmente recepito le ragioni dell’Asp, il giudice decise per l’accoglimento dell’istanza di Raffaele Mauro e l’avvocato Niccoli si era subito messo al lavoro per impugnare tale decisione in appello. Non ha potuto farlo perché, sembrerebbe dalle prime acquisizioni, il nuovo direttore generale, appunto il dottor Raffaele Mauro, ha revocato il mandato all’avvocato Niccoli imponendogli la restituzione dei fascicoli. In effetti, sempre dall’Albo pretorio dell’Asp, spunta un’altra delibera che riguarda un contenzioso tra Niccoli e l’Azienda. Questa volta – si evince dalla delibera che risale al 2 settembre scorso – è il legale a rivolgersi al giudice del lavoro con procedura d’urgenza per «ottenere l’adozione da parte dell’Asp di Cosenza di ogni provvedimento utile all’immediata cessazione degli effetti a lui pregiudizievoli derivanti dal provvedimento del direttore generale numero 89033 del 29 giugno 2016». Niccoli vuole «la reintegra nell’originario posto di lavoro presso l’Unità operativa complessa Area giuridica con le funzioni professionali di avvocato, oltre al risarcimento del danno da determinarsi in via equitativa». Mauro, evidentemente, lo ha trasferito altrove (e lì vuole lasciarlo, visto che l’Asp decide di opporsi alla richiesta di Niccoli assumendo un legale esterno al costo di 7.237 euro). Un atto come un altro, fino a prova contraria.
L’avvocato Niccoli è stato sentito a sommarie informazioni come persona informata sui fatti dal procuratore capo Spagnuolo, dall’aggiunto Marisa Manzini e dal sostituto procuratore Giuseppe Visconti. Bocche cucite in Procura sulla vicenda e non si esclude che l’avvocato Niccoli sia stato ascoltato anche su altre vicende e non soltanto sul caso Mauro.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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