COSENZA Azzerati i vertici della cosca cosentina Rango-Zingari. Alle prime luci dell’alba di giovedì mattina è stata eseguita una vasta operazione antimafia dei carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, con il supporto dell’ottavo Nucleo elicotteri di Vibo Valentia, che stanno eseguendo 18 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti esponenti della cosca di ‘ndrangheta dei “Rango-Zingari”, con conseguente azzeramento dei vertici del gruppo criminale. Un’attività investigativa che ha portato all’operazione denominata “Doomsday 2” per l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse su richiesta della Dda di Catanzaro. Il gip Tiziana Macrì ha firmato 18 provvedimenti: sette notificati a persone già in carcere; otto a persone che erano ai domiciliari e tre a persone al momento non attinte da alcun provvedimento e che erano quindi a piede libero.
GLI ARRESTATI I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Antonio Abbruzzese; Gianluca Arlia; Gianluca Barone; Rocco Bevacqua; Celestino Bevilacqua; Cosimo Bevilacqua; Bevilacqua Danilo; Leonardo Bevilacqua; Domenico Cafiero; Attilio Chianello; Francesco Ciancio; Giuseppe Esposito; Andrea Greco; Antonio Imbroinise; Luca Maddalena; Domenico Mignolo; Mario Perri; Maurizio Rango. Le indagini sono state condotte dai militari del reparto operativo del comando provinciale e coordinate dal procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri; dagli aggiunti, Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, e del sostituto procuratore Pierpaolo Bruni. Uno dei provvedimenti restrittivi riguarda anche il capo della cosca, Maurizio Rango, di 40 anni, già detenuto in regime di 41 bis. Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015.
(Gianluca Barone, Rocco Bevilacqua, Celestino Bevilacqua, Danilo Bevilacqua, Leonardo Bevilacqua, Domenico Cafiero)
(Attilio Chianello, Giuseppe Natale Esposito, Andrea Greco, Luca Maddalena, Mario Perri)
MULTINAZIONALE DEL CRIMINE Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari. La cosca era riuscita anche a imporsi attraverso attività apparentemente lecite, gestendo alcune società di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. Le indagini hanno consentito anche di documentare l’espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei Serpa, annientata nel 2012 sempre grazie ad un’operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro.
«AZZERATA UNA COSCA» «Adesso tutti i vertici storici della cosca Rango-Zingari attualmente si trovano in carcere». Il comandante del Nucleo operativo dei carabinieri di Cosenza Milko Verticchio ha commentato l’operazione “Doomsday2” con la quale è stato sgominato il clan cosentino. I militari hanno dato esecuzione a 18 provvedimenti cautelari, emessi su richiesta della Dda di Catanzaro. I provvedimenti sono stati notificati a sette persone già in carcere, a otto che erano ai domiciliari e a tre persone non attinte fino a questo momento da alcun provvedimento. Il comandante Verticchio ha spiegato bene l’operazione: «L’operazione svolta ha consentito di contestate alla cosca Rango-Zingari tutti quei reati che erano stati “salvati” dal Tribunale del Riesame per gli imputati della prima operazione “Doomsday” e per la quale sono stati già condannati in abbreviato. Per alcuni sono riemerse esigenze cautelari per cui la Dda ha avanzato una nuova misura cautelare. Determinante ai fini delle indagini le ulteriori dichiarazioni del pentito Adolfo Foggetti che ha riferito elementi poi riscontrati. Gli indagati devono rispondere a vario titolo di estorsione, associazione mafiosa, spaccio di droga, detenzione illegale di armi e danneggiamento di veicoli aggravato dal metodo mafioso. La cosca era in grado di gestire il traffico di cocaina e hashish, le estorsioni ai danni di commercianti e di imporre una sorta di protezione ai gestori di locali. È emerso anche un controllo sugli alloggi popolari. Allo stato sono stati azzerati i vertici storici della cosca e questo rende la città un po’ più tranquilla. Sta ora anche alle forze dell’ordine cercare di mantenere uno stato di sicurezza».
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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