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Erbacce e immondizia, sigilli a piazza Toscano

COSENZA I carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza hanno sequestrato l’area archeologica di piazzetta Toscano del capoluogo. Inoltre hanno provveduto a denunciare una persona “…

Pubblicato il: 10/11/2016 – 11:14
Erbacce e immondizia, sigilli a piazza Toscano

COSENZA I carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza hanno sequestrato l’area archeologica di piazzetta Toscano del capoluogo. Inoltre hanno provveduto a denunciare una persona “Danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale”.
L’operazione condotta dai militari e coadiuvati dai funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone è scattata a seguito di un sopralluogo dell’area che è un bene culturale sottoposto a vincolo tutorio, ubicata nel centro storico di Cosenza, di proprietà comunale, un’area di 1.500 mq dove insistono i resti di strutture murarie di abitazioni di epoca brettia del IV – III sec. a.C. nonché i resti di una domus romana di età imperiale del II – III sec. d.C., decorata con pavimenti a mosaico e intonaci policromi. Nel corso del sopralluogo – avviato anche a seguito delle numerose segnalazioni pervenute dalla cittadinanza – i militari hanno riscontrato diverse anomalie. In particolare, secondo quanto riportato da una nota del Nucleo, «il sito risulta evidentemente sottoposto, già da diverso tempo, a profondo degrado, con rifiuti di vario genere e di erbe infestanti che hanno invaso le strutture murarie». Stando a quanto accertato i militari avrebbero stabilito che il libero accesso all’area «costituisce un grave pericolo per la pubblica incolumità, attesi i forti dislivelli del sito e delle sue emergenze, ma anche per la particolare realizzazione della struttura in acciaio che copre l’area vincolata che in alcuni punti presenta temibili sporgenze».
Per gli uomini del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza, «la presenza della folta vegetazione e l’incuria dell’area hanno determinato, in modo irreversibile, il danneggiamento di alcune emergenze archeologiche, compromettendone per le altre lo stato di conservazione». Da qui la decisione adottata – sotto la direzione ed il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo – di sequestrare l’area archeologica.

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