La festa (inutile) di Coldiretti con i soldi dei Consorzi

La nostra posizione sulla gestione dei Consorzi di Bonifica è nota da tempo ma ora, francamente, si è passato ogni limite.
Intanto partiamo dagli ultimi gravissimi episodi elencandoli senza aggiungere particolari considerazioni.
Nel Consorzio Alto Jonio Reggino accadono cose turche con un procedimento elettorale gestito in spregio ad ogni regola e ad uso e consumo del Presidente uscente, avvisi elettorali difformi, elenchi manipolati attraverso delibere in contrasto ed adottate da organi diversi, ricorsi respinti prima ancora di essere valutati.
Nel Consorzio Jonio Catanzarese, a causa delle difficoltà economiche derivanti dai mancati trasferimenti regionali, non vengono chiamati in servizio gli operai stagionali e soprattutto si deve procedere al licenziamento di 12 unità lavorative.
In un altro Consorzio gli stipendi arretrati ammontano a otto mensilità e come se non bastasse ben 4 Consorzi – Basso Jonio Reggino, Jonio Catanzarese, Tirreno Vibonese e Tirreno Reggino – scelgono di rompere la storica unità consortile calabrese dichiarando di non sentirsi più rappresentati dall’Anbi Calabria; oggi la sigla che dovrebbe riunire e dare voce unitariamente alle istanze degli enti consortili calabresi rappresenta solo 7 consorzi su 11.
In un simile contesto gli enti consortili continuano a stampare e inviare illogiche e ingiustificate cartelle pretendendo il pagamento di tributi consortili slegati da qualsiasi beneficio fondiario e che dunque, come tale, si configura come una vera e propria estorsione giustificata da una legge sbagliata a tal punto che siamo solo noi, come Regione, ad avere una simile normativa in Italia.
Una situazione, dunque, assolutamente tragica che, come se non bastasse, viene ulteriormente aggravata da scelte e decisioni che si pongono ben al di là della decenza e della corretta interpretazione tanto della rappresentanza consortile quanto di quella agricola.
L’Anbi Calabria, divenuta ormai il sottoscala di una organizzazione agricola, si è resa protagonista in queste ultime settimane di una iniziativa vergognosa e inqualificabile.
Con una nota del primo novembre scorso viene infatti “chiesto” a ogni Consorzio di deliberare la concessione di un contributo economico per sostenere le spese necessarie ad organizzare una presunta “Giornata calabrese dell’Agricoltura” aggiungendovi come giustificativo un “Forum delle Bonifiche”.
Siamo ben al di là della decenza e delle cose tollerabili perché alla nota ufficiale nella quale si chiede di «predisporre al più presto atto deliberativo di impegno alla spesa al fine di cofinanziare, insieme a Coldiretti, un format che preveda la gestione delle fasi organizzative…» – segue, in data 4 novembre e con uno stile che solo per carità di patria non vogliamo qualificare, una mail nella quale si ordina ai Consorzi non solo di deliberare la concessione del contributo ma se ne comunica anche l’entità.
Ordine che viene presto eseguito, così come verificabile dai documenti che trasmettiamo in allegato (li trovate inseriti a corredo della lettera).

(La lettera con la quale l’Anbi chiede ai Consorzi di finaziare l’iniziativa organizzata assieme a Coldiretti)

(La delibera del Consorzio di bonifica “Tirreno catanzarese” che sostiene la Giornata dell’Agricoltura con duemila euro)

È giunto il tempo, e lo diciamo a chiare lettere all’indirizzo della Regione e del presidente Mario Oliverio, di porre fine a questa farsa salvo scegliere di rendersene consapevoli complici; come organizzazioni agricole e come imprenditori non siamo più disposti a pagare tributi consortili senza avere alcun servizio o beneficio e, soprattutto, dovendo assistere a un utilizzo delle risorse dei Consorzi di Bonifica per interessi di parte e per finanziare festicciole inutili, slegate dalla realtà e unicamente orientate a un’autocelebrazione del tutto fuori luogo.
Stanno accadendo fatti gravi rispetto ai quali la Regione non può più voltarsi dall’altra parte: cosa accadrebbe se con fondi pubblici venisse legittimamente finanziata un’iniziativa istituzionale ma lo stesso contributo servisse anche per sostenere le spese di una festa di partito?
Si è passato ogni limite anche considerando che a fronte di qualche dato positivo che riguarda il sistema agricolo regionale la realtà ci dice che sono invece ancora molti i problemi ed i punti critici da superare; per dirla in parole povere non c’è proprio nulla da festeggiare, ci sarebbe solo da lavorare.