CATANZARO Cinque appuntamenti tra storia, arte e imperdibili testimonianze. Gli eventi collaterali della XIV edizione del Festival d’Autunno sono concentrati tutti in questa settimana, dal 15 al 19 novembre. E tutti si svolgeranno nella stessa location e alla stessa ora, il Museo Marca di Catanzaro alle 18. Il cartellone delle conferenze, intitolato “Kalon Brion. Lo spirito della Calabria, la Calabria dello spirito”, è stato presentato dal direttore artistico Antonietta Santacroce, nella sala riunioni della Camera di Commercio di Catanzaro. Presenti il presidente dell’ente camerale, Paolo Abramo, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno e il direttore artistico del Museo Marca, Rocco Guglielmo. Già nel titolo la filosofia che ha caratterizzato l’idea di quest’anno: «Kalon Brion era l’antico nome della Calabria – ha spiegato Santacroce – e l’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di parlare della nostra terra e, più in generale, del Sud. Si tratta di guardare al Meridione da differenti punti di osservazione. E l’itinerario che abbiamo tracciato va dalla riscoperta delle nostre radici, la Calabria bizantina che era riferimento per buona parte delle civiltà medievali, all’affermarsi di eccellenze che con spirito di sacrificio e laboriosità, si sono imposte a livello internazionale». Santacroce ha sottolineato che alle iniziative previste sono stati invitati anche gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado, «perché – ha proseguito – i temi trattati sono di grande attualità e tutti mirati a formare quella cittadinanza attiva di cui tanto si parla nelle indicazioni del ministero della Pubblica Istruzione».
Il direttore artistico ha voluto ringraziare i partner del Festival i quali, a loro volta, hanno posto l’accento sull’importanza di creare sinergie positive «per fare di Catanzaro – ha detto il presidente della Provincia Enzo Bruno – il capoluogo della Cultura». A tal proposito, Bruno ha elogiato lo stretto rapporto con la Fondazione Guglielmo che sta consentendo di tenere aperti i musei provinciali: «Altrimenti – ha proseguito – a causa della legge Delrio, li avremmo dovuti chiudere». Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente Abramo, secondo cui «è obbligo delle istituzioni collaborare quando c’è da sostenere un evento culturale così importante com’è il Festival d’Autunno. Ne siamo partner in pratica da sempre e il successo riscosso negli anni è il segno della qualità di questo progetto». Sulla contaminazione tra le diverse arti si è soffermato il direttore artistico del Museo Marca, Rocco Guglielmo: «È giusto che i musei si aprano anche ad altre iniziative che non siano legate solo alle esposizioni. Ed è interessante questa esperienza di accogliere all’interno di una sala ricca di opere dei dibattiti, dei concerti, delle proiezioni. Ed è su questa strada che stiamo lavorando anche con il presidente Bruno. Per cui l’idea del direttore Santacroce non ho potuto che accoglierla con grande entusiasmo». Nel dettaglio, si comincerà domani, martedì 15 novembre, con “Alla scoperta del Medio Evo calabrese”. Sarà proiettato un esclusivo film documentario realizzato, per il Festival, dal regista Erminio Perocco, presente a questa “prima”. «Un minuzioso lavoro di ricerca storica e filologica – ha detto Antonietta Santacroce – che è durato per un anno intero. Non vuole certo essere un documento esaustivo di un’epoca tanto importante per la Calabria ma vuole comunque far conoscere, attraverso la straordinaria bellezza delle immagini e un linguaggio semplice e coinvolgente, la storia meno nota ma davvero affascinante della nostra regione».
Il titolo è “God blessed Calabria”. Seguirà un dibattito con gli archeologi Francesco Cuteri e Chiara Raimondo. Il giorno successivo, protagonisti due preti di strada, SE Mimmo Battaglia, per 25 anni presidente del Centro calabrese di solidarietà e oggi vescovo in Campania, e don Aniello Manganiello, parroco a Scampia, il quartiere di Napoli ormai famosissimo per essere “palcoscenico” del film e della serie tv “Gomorra”. Entrambi, incalzati dalla giornalista Donatella Soluri, racconteranno la loro esperienza di sacerdoti nelle “terre di frontiera” e di come si può combattere il malaffare con l’arma “delle opere, del contagio e dell’esempio”. Il libro del giornalista Carlo Puca, “Il Sud deve morire”, sarà al centro del dibattito di giovedì 17 novembre. Assieme all’autore ci sarà anche Paolo Pollichieni, direttore del Corriere della Calabria.
Il giorno successivo il Festival racconterà la “Calabria terra di incontro nel secondo millennio”. Una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Mediaset Giancarla Rondinelli, animata da sindaci che hanno fatto dell’accoglienza la propria mission ma anche da primi cittadini che hanno qualche perplessità su quale ruolo debba svolgere la nostra terra in relazione ai tanti sbarchi di profughi. Tra gli ospiti, anche i sindaci di Riace e Corigliano, Mimmo Lucano e Giuseppe Geraci, il giornalista del Quotidiano, Michele Albanese, e il presidente della Fondazione “G.B. Vico”, Vincenzo Pepe. A chiudere il ciclo delle conferenze, la storia di cinquant’anni di attività di un artista calabrese conosciuto in tutto il mondo, Gerardo Sacco. La sua vicenda umana e artistica è raccontata nel libro-intervista “Sono nessuno!”, in cui il giornalista Francesco Kostner – presente anche lui il prossimo 19 novembre assieme a un altro noto volto tv, Michele Cucuzza – svela aneddoti e ricordi dell’“orafo delle dive”, ammirato dai più grandi personaggi del cinema, del teatro e della televisione.
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