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Trasporto disabili, le Province chiedono aiuto

CATANZARO «Fortunatamente a qualcosa ogni tanto serviamo: pochi giorni dopo il nostro servizio è partito anche il servizio di trasporto scolastico e i genitori ci hanno appena mandato queste immagi…

Pubblicato il: 15/11/2016 – 18:19
Trasporto disabili, le Province chiedono aiuto

CATANZARO «Fortunatamente a qualcosa ogni tanto serviamo: pochi giorni dopo il nostro servizio è partito anche il servizio di trasporto scolastico e i genitori ci hanno appena mandato queste immagini». Milena Gabanelli, nella puntata di Report andata in onda lunedì sera, ritorna sulla questione dei 27 ragazzi disabili a cui era impedito andare a scuola per la mancanza del trasporto specialistico in provincia di Catanzaro (ma per competenze passate alla Regione). Dopo un breve riassunto del servizio andata in onda il 31 ottobre, con l’intervista all’assessore Roccisano che aveva provocato l’indignazione generale, la giornalista manda in onda il video di un ragazzino che, visibilmente contento, esce da scuola e sale su uno dei mezzi messi a disposizione dalla Provincia qualche giorno fa. «Siamo veramente felicissimi, ci ha pensato però la provincia di Catanzaro e non la Regione – spiega Gabanelli mentre scorrono le immagini –. Dopo averci pensato su 2 mesi, i 2 mesi in cui i ragazzini non sono andati a scuola. Queste situazioni vorremmo non rivederle mai più».
Il ritorno di Report sulla questione non è l’unico che si registra nel corso della giornata. La riunione dell’Unione Province italiane – Calabria, convocata dal presidente regionale Enzo Bruno, si è soffermata sulla questione del servizio di trasporto degli studenti disabili e anche su altri temi legati al futuro degli enti. Partiamo dal caso sollevato da Report. «Per quanto riguarda la gestione del trasporto degli studenti disabili – spiega una nota diffusa al termine della riunione – è stata ribadita l’urgenza di intervenire per garantire il diritto allo studio di decine di ragazzi, a sostegno delle Province che non sono state in grado di attivare il servizio. Al momento, infatti, in Calabria solo la Provincia di Catanzaro è stata in grado di attivare e proseguire i servizi relativi al trasporto e all’assistenza degli studenti disabili negli istituti superiori, avviando l’iter procedurale all’inizio del mese di ottobre e dopo essersi rapportata alla Regione Calabria in un percorso tecnico-amministrativo finalizzato alla risoluzione di una delle più importanti problematiche che si sono determinate a seguito all’entrata in vigore dalla legge di riordino degli enti locali, la n.56/2014». Il caso, dunque, sarebbe addirittura più vasto di quanto ha raccontato Report. Riguarderebbe, a questo punto, tutte le province tranne Catanzaro (che, dopo il servizio, si è rimessa in regola). E la Regione? Viene richiamata ai suoi doveri.

TUTTI I GUAI DELLE PROVINCE I rappresentanti degli Enti intermedi calabresi hanno, inoltre, «ragionato sugli emendamenti alla legge di Bilancio 2017 predisposti dall’Upi nazionale, coinvolgendo l’intera deputazione regionale al fine di dare un contributo positivo al dibattito parlamentare finalizzato all’approvazione delle proposte dell’Upi. A tal fine, le Province calabresi sono pronte ad incontri congiunti con i parlamentari, partendo dal presupposto che resta prioritario garantire il mantenimento dei servizi nelle funzioni di competenza esclusiva per come definito dalla riforma Delrio, vale a dire viabilità ed edilizia scolastica». «Con lo spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto l’azione dell’Upi Calabria – prosegue la nota –, i rappresentanti delle Province calabresi evidenziano la necessità di affrontare al più presto con la giunta regionale le problematiche relative alle funzioni residuali, alla Polizia provinciale, al funzionamento dei Centri per l’Impiego e al servizio di trasporto degli studenti disabili, esprimendo inoltre grande preoccupazione per l’aggravarsi delle condizioni finanziarie delle Province di Vibo Valentia e Crotone, i cui dipendenti non percepiscono lo stipendio da agosto».
«In merito al funzionamento dei Centri per l’impiego – chiude la nota –, le Province ricordano che il 31 dicembre scadrà la convenzione con la Regione: il mancato rinnovo dell’intesa impedirà agli enti intermedi di garantire la prosecuzione del servizio e il pagamento degli stipendi al personale».

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