CATANZARO Ha ottenuto il rito abbreviato Marianna Roshka, donna ucraina di 33 anni accusata di avere ucciso la propria figlia neonata subito dopo il parto e di averne occultato il cadavere in una valigia. La vicenda risale alla mattina del 17 agosto 2015 a Montepaone, dove la donna si trovava in vacanza col marito in casa dei suoceri. Quel giorno la Roshka venne portata d’urgenza in ospedale a Soverato a causa di una forte emorragia. Qui raccontò ai medici di avere avuto un aborto spontaneo ma le sue condizioni fisiche non convinsero chi la visitò e dall’ospedale partì una segnalazione ai carabinieri. I militari perquisirono immediatamente la casa dei suoceri e trovarono il corpo della neonata avvolto in un asciugamani dentro una valigia. Le analisi dei Ris e del Racis di Roma avrebbero poi accertato che la bimba era nata viva al termine della gestazione. L’accusa – rappresentata dal pm Alessandro Prontera – esclude l’ipotesi dell’aborto. La morte della neonata sarebbe stata provocata da emorragia e soffocamento. La prossima udienza è stata fissata per il 23 gennaio 2017.
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