COSENZA Il direttivo dell’associazione antiracket di Cosenza “Lucio Ferrami” conferma il proprio presidente. Alessio Cassano, che dall’ottobre del 2014 guida il presidio antiracket della cittá è stato rieletto insieme ad un nuovo direttivo nel segno della continuità e dell’impegno. «In questi primi anni di attività – afferma Cassano – siamo stati complici di un risveglio delle coscienze, facendo leva sul principio fondante dell’associazionismo antiracket: non lasciare soli gli imprenditori, i commercianti e i cittadini nella lotta al racket e alle estorsioni. Intendiamo continuare sulla strada intrapresa e le numerose operazione di polizia giudiziaria che hanno azzerato i vertici delle cosche cosentine, ci danno la misura che lo Stato, attraverso il lavoro encomiabile delle forze dell’ordine, se supportati dalla ferma convinzione dei cittadini, agisce con provvedimenti efficaci nei confronti della ‘ndrangheta. Il bilancio dei primi due anni di vita della nostra associazione è sicuramente positivo ma non per questo possiamo abbassare la guardia. Si può e si deve fare di più».
E continua «Volendo riassumere il lavoro di questi anni direi che sono 3 i dati utili da tenere in considerazione e sui quali progettare il lavoro dei prossimi: 5 i nuovi soci che sono entrati a far parte della rete associativa, soprattutto c’è da specificare che sono 5 soci denuncianti. Siamo costituiti parte civile al fianco degli imprenditori vittime in tutti i procedimenti penali che hanno preso inizio dal 2014 ad oggi e che vedono vittime di estorsioni imprenditori e commercianti del nostro territorio; ed inoltre, ma non infine, abbiamo restituito la memoria di Lucio Ferrami, oltre che intitolandogli la nostra associazione, organizzando il momento di ricordo nel giorno in cui è stato ammazzato e soprattutto posando una lapide commemorativa dove avvenne il delitto, come simbolo di riappropriazione dei luoghi da parte della cittadinanza». «Siamo grati a tutte le forze dell’ordine – conclude – e colgo l’occasione per rinnovare l’impegno di questa nuova compagine direttiva che mi ha voluto confermare l’ incarico di responsabilità e che nei prossimi anni continuerà sulla strada della partecipazione attiva, per affermare i principi di legalità e libertà, contando sulla forza dell’unità che ci contraddistingue e in accordo con le altre associazioni antiracket del territorio regionale».
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