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Consiglio: elezioni Rsu illegittime, la Uil denuncia Priolo

REGGIO CALABRIA «Relativamente alle sorprendenti esternazioni poste in essere a mezzo stampa dal segretario regionale della Cisl Fp Bevacqua, e solo marginalmente a quelle espresse da una part…

Pubblicato il: 19/11/2016 – 10:46
Consiglio: elezioni Rsu illegittime, la Uil denuncia Priolo

REGGIO CALABRIA «Relativamente alle sorprendenti esternazioni poste in essere a mezzo stampa dal segretario regionale della Cisl Fp Bevacqua, e solo marginalmente a quelle espresse da una parte della Rsu del consiglio regionale della Calabria in ordine alla illegittima elezione della stessa Rsu, risulta difficile a questa segreteria regionale comprendere la ratio di tale modus agendi». È quanto dichiara il segretario regionale della Uil Ftp Elio Bartoletti.
«Le sortite dei soggetti predetti – continua –, autorizzano l’insorgere del dubbio che, contrapponendosi a una Uil che “…alimenta l’idea che l’apparato burocratico del consiglio regionale sia affetto da inefficienza e da irregolarità amministrative…”, esplicitino la temeraria funzione di difensori d’ufficio di una burocrazia invero indifendibile per quanto di seguito riportato e dimostrato. Preliminarmente questa organizzazione stigmatizza il marchiano tentativo di cogliere in casa altrui inesistenti divisioni che vengono puntualmente respinte al mittente. Infatti, a nome anche della segreteria nazionale della Uil Fpl, siamo a confermare, esaltandola, sia la linea di corretta applicazione dello statuto che la condotta rispettosa della legalità perseguita dalla Uil Fpl territoriale di Reggio Calabria, anche in occasione delle vessata quaestio. Il virtuoso percorso seguito dalla nostra segreteria di Reggio Calabria, teso al pedissequo rispetto delle regole, non può che essere elogiato, condiviso e considerato in perfetta sintonia con quanto professato dalla Uil in tema di legalità. Forse, l’amico Bevacqua nell’occasione era distratto o si è lasciato andare ad una frettolosa quanto interessata lettura degli atti e dei documenti, comunque, il non aver voluto doverosamente accettare l’inequivocabile e inoppugnabile evidenza dei fatti, appare sconcertante considerato che la posizione assunta dalla Fpl è formidabilmente suffragata da ben due sentenze del Tribunale del Lavoro di Reggio Calabria. A tale proposito, val la pena ricordare in chiave dirimente, non già agli acrobati dell’equivoco ma agli uomini di buona volontà, che il giudice del lavoro Patrizia Morabito ha emesso il decreto numero 9513/2015 del 15 giugno 2015 con il quale accertava la violazione perpetrata dalla Regione Calabria, dichiarando che quest’ultima, con illegittima interferenza, aveva stabilito arbitrariamente la commissione elettorale e che da tale condotta posta in violazione delle prerogative sindacali conseguiva l’illegittimità dell’organo elettorale. Conseguentemente precisava testualmente il decreto: “L’illegittima costituzione dell’organo, inficia e rende illegittimi gli atti posti in essere dallo stesso, verificandosi l’ipotesi di ricaduta a cascata dell’originaria illegittimità su tutti gli atti successivi”. Il medesimo decreto recita, altresì: “È del tutto evidente che il perdurare degli effetti si manifesti nell’alterato esito di una consultazione e sulla concreta possibilità che l’organo (Rsu) cosi irregolarmente eletto operi da subito in tutti gli ambiti previsti di presenza e contrattazione, in via attiva e passiva”. La Regione Calabria soccombente nel primo giudizio in data 30 giugno 2015 opponeva ricorso che veniva deciso con sentenza numero 964/2015 del 20.09.2016 con il quale la dottoressa Patrizia Sicari rigettava il ricorso della Regione confermando in toto il decreto opposto».
«Alla luce di quanto evidenziato – continua Bartoletti –, appare lapalissiano che in capo all’amministrazione del consiglio regionale, alla Cisl e alla illegittima Rsu sia ascrivibile il reiterato manifestarsi di una pervicace quanto inopportuna resistenza e opposizione, non già alle tesi della Uil ma bensì alle sentenze dei Tribunali emesse in nome del popolo italiano, il che si commenta da solo. Anche conseguentemente a tali ultime considerazioni, la Uil territoriale ha depositato presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ai sensi dell’art. 650 del Codice penale, denuncia querela nei confronti del legale rappresentante della Regione Calabria e del direttore generale Maurizio Priolo».
«La Uil – conclude Bartoletti – comprende che il proprio operato possa fare insorgere “preoccupazioni”, infatti, è risaputo che la cultura del rispetto delle regole e della legalità comporti oneri che per alcuni risultano insopportabili».

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