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Usi civici, la Regione toglie ai deboli per dare ai ricchi (e ai furbi)

Per ragioni professionali mi sono imbattuto, nel comune di Maida, in una pratica di legittimazione e affrancazione di un terreno agricolo, soggetto a usi civici, nella piana di Sant’Eufemia, a Lame…

Pubblicato il: 19/11/2016 – 12:04

Per ragioni professionali mi sono imbattuto, nel comune di Maida, in una pratica di legittimazione e affrancazione di un terreno agricolo, soggetto a usi civici, nella piana di Sant’Eufemia, a Lamezia. Il Comune, attraverso un suo consulente, mi ha riferito che in base alla legge regionale per i terreni, siano essi agricoli o edificabili, la somma da pagare è la stessa.
Scandalizzato da tale affermazione mi sono recato all’assessorato regionale all’Agricoltura e il funzionario incaricato del settore ha confermato l’informazione, aggiungendo che secondo la sua convinzione la legge regionale fosse incostituzionale e piena di errori, ma la legge è legge.
Quindi non solo questa inspiegabile discriminazione tra terreni edificabili e agricoli, ma anche all’interno della destinazione agricola, il seminativo si paga come l’agrumeto o altra coltura specializzata: incredibile ma vero.
La legge originaria aveva una sua “ratio”, nel senso che fu fatta solo per i terreni edificabili, su pressione dei soliti ignoti, rinviando al regolamento d’attuazione la problematica agricola in quanto più semplice col riferimento ai valori agricoli medi emessi annualmente dalla Regione. Invece con le modifiche alla legge degli anni 2008, 2008/2009, 2009/2010, 2011/2011 sono state inserite tante di quelle sciocchezze da snaturarne l’originaria efficacia, seppur limitata ai terreni edificabili.
Mi corre l’obbligo di riportare una delle modifiche inserite con legge n.10 del 31 marzo 2009: «Il valore del canone, dell’affrancazione o della legittimazione delle terre agricole soggette a usi civici non può essere superiore a quello delle aree edificabili».
Io avrei il desiderio di guardare in faccia l’estensore di tale ardito concetto.
In sostanza in tutta la regione, e certamente nel comune di Maida, vengono chieste agli agricoltori somme esorbitati rispetto allo stesso valore agricolo di libero mercato dei terreni, e questi spesso per esigenze aziendali sono costretti a pagare. Spesso si raggiungono somme di diverse centinaia di migliaia di euro. Non c’è dubbio che quando la cosa verrà chiarita, e verrà chiarita, i Comuni e la stessa regione dovranno restituire le somme versate illegittimamente e i danni incredibili prodotti agli agricoltori, con spese legali e quant’altro.
Allora mi chiedo, è così difficile modificare una norma? E, appellandomi all’istituto dell’autotutela, chiedo che i soggetti interessati blocchino questo malcostume che apparentemente riempie le casse degli enti a discapito dei contadini. Al contrario i terreni edificabili vengono ceduti con pochi euro.
Insomma, è sempre il debole che paga a favore di ricchi e furbi, e poi si fanno le manifestazioni sulla legalità che ormai sono diventate una barzelletta.

*Ingegnere, già sindaco di Lamezia Terme

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