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Prendocasa Cosenza occupa un palazzo: «Stanchi di aspettare»

COSENZA Prendocasa occupa uno stabile a Cosenza. «Abbiamo occupato – si legge in un comunicato –l’edificio di Via Savoia, nei pressi della villa comunale di via Roma. Si tratta di un edificio chius…

Pubblicato il: 20/11/2016 – 11:39
Prendocasa Cosenza occupa un palazzo: «Stanchi di aspettare»

COSENZA Prendocasa occupa uno stabile a Cosenza. «Abbiamo occupato – si legge in un comunicato –l’edificio di Via Savoia, nei pressi della villa comunale di via Roma. Si tratta di un edificio chiuso, abbandonato da diversi anni, di proprietà dell’Aterp, l’ente che dovrebbe risolvere l’emergenza casa, non incentivarla. Vogliamo presentarci al quartiere, senza creare allarmismi o disagi alle persone che ci vivono. Siamo famiglie di cosentini e di migranti che vivono in questa città da tanti anni. Abbiamo deciso di occupare questo palazzo perché non abbiamo una casa. Fino a ieri, alcuni di noi erano costretti a dormire nei garage, sotto i ponti, sulle panchine dell’autostazione. Altri avevano in affitto una casa, ma vivevamo con l’incubo costante di essere sfrattati da un giorno all’altro perché i padroni pretendevano affitti esorbitanti che non riuscivamo a sostenere».
«Siamo figli di questa città, lavoratrici e lavoratori, disoccupati e precari, gente che, come tanti di voi, ogni giorno è costretta ad inventarsi un modo per portare da mangiare ai propri figli – è scritto ancora nella nota –. Non vogliamo però svolgere attività illegali, né prostrarci ai piedi dei politici per elemosinare una cosa che in realtà ci spetta di diritto. Siamo stanchi di aspettare l’assegnazione di una casa, che non avverrà mai. Molti aspettano l’assegnazione di un alloggio popolare da 10 anni. Ci sembra assurdo che in questa città tantissimi edifici pubblici restino vuoti e abbandonati, mentre tante persone vivono in case diroccate o in mezzo alla strada. Conosciamo il grado di umanità e solidarietà che la gente di questo quartiere riesce ad offrire. Noi non vogliamo arrecare alcun disturbo e danno alle famiglie che vi abitano da anni. Al contrario, ci piacerebbe contribuire a migliorarlo costruendo momenti e spazi di socialità collettiva e iniziative culturali e ricreative. Facciamo appello a tutti voi, al vostro senso di umanità e solidarietà. Fino ieri eravamo senza una casa dove crescere dignitosamente i nostri figli».
«Oggi – conclude la nota –, con l’occupazione di questo palazzo abbiamo voluto riprendendoci quello che ci è stato tolto e negato. Se domani dovesse concretizzarsi la possibilità di vivere stabilente qua, il merito sarà anche vostro, abitanti di Via Savoia per il vostro sostegno e appoggio. Organizziamoci assieme in questa drammatica fase storica, riconquistando i nostri diritti e liberando le nostre vite dalla precarietà, miseria e sfruttamento che ci opprimono».

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