CATANZARO È arrivata in Senato la proposta di legge di Giuseppe Aieta, consigliere regionale del Pd che vuole modificare l’Autorità di bacino cambiando due commi che riguardano le modalità di individuazione e di trattamento economico del segretario generale dell’ente.
Sulla base delle modifiche chieste dall’ex sindaco di Cetraro, il «segretario generale dovrebbe essere scelto esclusivamente tra i dirigenti di ruolo della Regione Calabria e al dirigente regionale nominato segretario generale dell’Autorità di bacino, per effetto della legge regionale n. 35 del 1996, “compete il trattamento economico pari a quello previsto per i dirigenti regionali, con funzioni di dirigente di settore”». Un cambiamento di prospettiva che non piace a undici senatori del Movimento Cinquestelle, con in testa Nicola Morra, primo firmatario di un’interrogazione parlamentare rivolta ai ministri dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e degli Affari regionali. Per Morra e i suoi colleghi, la proposta di Aieta configura «uovi e maggiori oneri a carico del bilancio regionale, in evidente contrasto con quanto espresso dall’articolo 2 della stessa proposta normativa». Di più: secondo i pentastellati, le Autorità di bacino risulterebbero «di fatto abrogate in attesa di confluire nelle autorità di distretto, sotto la competenza del ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare», dunque «qualsiasi modifica della legge istitutiva appare a inopportuna e fondata su discutibili principi giuridici».
I Cinquestelle chiedono uno stop del tentativo di Aieta, e aggiungono che le proposte di modifica «per come formulate, produrrebbero unicamente un indebito avanzamento di carriera e una progressione economica per l’attuale dirigente incaricato».
DIRIGENTE SENZA CONCORSO Aprono dunque, Morra i colleghi senatori, un capitolo che riguarda Salvatore Siviglia, attuale segretario dell’Autorità di bacino, e il suo curriculum. Che inizia nel 1990 con l’elezione a consigliere comunale di Roghudi. I punti chiave, però, non sono politici ma tecnici. Siviglia, infatti (non è l’unico caso in Calabria, la prassi era piuttosto diffusa), è diventato dirigente regionale senza aver mai vinto un concorso. Il suo iter professionale è caratterizzato da un salto: lavora al Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, e dal 1994 (l’inquadramento avviene nel 2002 ma è retroattivo) viene inquadrato alla sesta classe del contratto nazionale dei dirigenti dei Consorzi di bonifica. Sempre nel 2002 diventa un dirigente regionale senza superare un concorso, ma solo grazie a una richiesta. Siviglia chiede di essere trasferito alla Regione con una nota ricevuta il 27 luglio: in effetti, lavora già negli uffici del dipartimento agricoltura dal 19 febbraio 2001 e dal 1° marzo presta servizio nella segreteria particolare dell’assessorato. Il sì del direttore generale del dipartimento arriva in men che non si dica. E l’ingegnere viene accolto a braccia aperte: diventa addirittura un dirigente. Succede perché «sono vacanti posti di dirigenti, che possono essere coperti anche mediante trasferimento» e perché «l’apparato burocratico dirigenziale è fortemente carente rispetto alle esigenze organizzative della giunta regionale». Erano altri tempi: era possibile entrare nei ranghi dirigenziali della giunta senza passare attraverso un concorso. L’eventualità che, a 14 anni di distanza, per Siviglia possa arrivare una promozione e uno scatto di stipendio, però, per i Cinquestelle è un po’ troppo.
Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it
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