RENDE Non accennano a placarsi le tensioni nell’ateneo di Arcavacata. La governance è sotto esame e le scelte del rettore Gino Crisci continuano a far discutere sulle newsletter legate all’Università della Calabria. Questa volta Girolamo Giordano, direttore del Diatic (dipartimento di Ingegneria ambientale e Ingegneria chimica) scrive su Radio Arca, un «collettivo di riflessione e scrittura su temi prevalentemente (dunque non solo) legati all’Università della Calabria di cui fanno parte professori, ricercatori, studenti e membri del personale tecnico-amministrativo».
Giordano mette nel mirino una recente scelta del rettore: quella di affidare a Nicolò Ghedini, docente in pensione da pochissimi giorni, la gestione di un progetto molto importante (che, d’altra parte, il prof già guidava). Si tratta del “Sistema tecnologico MaTeRiA, che utilizza un grosso finanziamento del Pon. Il direttore di dipartimento, però, critica la stessa forma pensata da Crisci per il progetto. La considera un «atto creativo», perché «il modo in cui il sistema è architettato denota un encomiabile sforzo di creatività e immaginazione nel non ricorrere all’istituzione di un “Centro interdipartimentale di Ricerca” o di un “Centro di Servizi” così come previsto da Statuto e Regolamenti Unical». La differenza, per «i sospettosi», è che Crisci lo abbia fatto «proprio per evitare la realizzazione di un “Centro” che, ossequiando leggi statali, Statuto e Regolamento di ateneo, richiederebbe atti formali e passaggi ufficiali negli organi accademici, evidentemente superabili con un atto “di magnificenza creativa”».
Giordano passa poi alla scelta del presidente. Ghedini (il direttore di dipartimento non fa nomi nella sua comunicazione su Radio Arca) è andato «in pensione tre giorni dopo la nomina». E il suo appare al collega come uno di quei casi in cui «riaffiora prepotente la voglia di alcuni professori universitari di lavorare da pensionati (anche in contrasto con la vigente legislazione) e ci si adopera per soddisfare l’esigenza d’inquadramento nell’ulteriore ruolo della docenza universitaria: dopo ricercatori e professori, i professori pensionati». Non ci sono dubbi sulle capacità di Ghedini ma «resta il dubbio: possibile che il Magnifico Rettore non abbia trovato nessun docente in servizio all’Unical nelle cui mani fidate riporre la “rettorale” neo-decretata “o neo-inventata” creatura “Sistema Tecnologico MaTeRiA”?». Per Giordano siamo davanti a un «fallimento dell’Università nel coltivare e valorizzare i propri talenti», al «fallimento di un rettore che, in barba alle regole di trasparenza contenute nel suo programma elettorale, e ai minimi principi di ossequio alle naturali leggi di etica e morale, decreta un indecifrabile “Sistema” (con tanto di Regolamenti), ponendovi a capo un collega pensionato». Infine, è il «fallimento di tutti noi che lavoriamo per dare all’Università della Calabria il colore vivo e brillante della nostra onestà e non i toni opachi e nebbiosi della furberia e della tracotanza». (ppp)
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