TORINO Biglietti da destinare al bagarinaggio in cambio della tranquillità della curva: questo, secondo un’inchiesta della procura di Torino conclusa da pochi giorni, il patto preso da dirigenti della Juventus e un presunto appartenente alla ‘ndrangheta. A carico del personale della società bianconera non sono emersi estremi di reato: nessuno è indagato. Le carte però sono state trasmesse alla procura federale, come atto dovuto, perché potrebbe esistere un illecito di carattere sportivo.
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