REGGIO CALABRIA Fila liscia in un’ora esatta la nuova seduta del consiglio regionale. Clima soporifero e ordinaria amministrazione. L’unico sussulto lo regala Carlo Guccione, che accusa il governatore Oliverio (non presente in aula) di non aver tenuto fede all’impegno di presentare una dettagliata relazione sullo stato della forestazione in Calabria e, in particolare, sull’attività di Calabria Verde, finita al centro di un’inchiesta della Procura di Catanzaro e a cui la trasmissione di Raiuno l’Arena ha già dedicato due puntate, durante le quali sono stati denunciati sprechi e abusi dell’agenzia regionale.
«Il Consiglio – attacca Guccione – non può essere mortificato ancora. Questioni così delicate vengono trattate in tv mentre quest’aula continua a essere all’oscuro di tutto». L’esponente dem chiede quindi che la relazione del governatore venga inserita al primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta. Invito subito accolto dal presidente Irto, che prende l’impegno di calendarizzare al più presto la discussione.
CORAP È un punto a favore di Guccione, che però deve incassare il rinvio della mozione che avrebbe impegnato la giunta a sospendere il commissariamento del Corap (il nuovo Consorzio industriale unico) e a nominare il direttore generale e il revisore unico dei conti. Lo stesso consigliere del Pd propone allora la discussione nella commissione di riferimento, alla fine accolta dall’aula.
ITALCEMENTI Via libera immediata, invece, alla mozione di Mirabello che incarica la giunta di tentare, già dal prossimo tavolo istituzionale del 12 dicembre, di riaprire la vertenza con Italcementi/Heidelberg sul sito industriale di Vibo, «con l’obiettivo di procedere alla bonifica» e alla «verifica delle condizioni per una reindustrializzazione dell’area attraverso la riconversione produttiva dello stabilimento».
NOMINE La seduta fa registrare un nuovo giro a vuoto per le nomine negli enti pubblici di competenza del Consiglio. L’Aula ha rinviato le decisioni alla prossima seduta. Dovranno essere designati un revisore contabile del Consorzio per la tutela del cedro di Calabria; due esperti in materia di urbanistica ed edilizia delle Commissioni provinciali delle indennità di esproprio di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia; tre esperti in materia di agricoltura e foreste, scelti dalle terne di nominativi proposti da ogni associazione sindacale tra quelle maggiormente rappresentative; due componenti del Comitato istituzionale dell’Autorità regionale dei trasporti in Calabria (Artcal); due componenti del Comitato di indirizzo dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale (Ater).
Nel corso della seduta è stato comunque istituito il nuovo Osservatorio di genere.
DOPPIO LAVORO Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Antonio Marziale, adesso potrà fare anche un altro lavoro. Il Consiglio, infatti, approva le modifiche alla norma del 2004 (la 28) che imponeva l’obbligo della esclusività del rapporto. L’incarico resta comunque incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative che «determinino situazioni di conflitto d’interessi».
«Non è una legge ad personam – spiega Aieta (Pd) –, ma una norma che permetterà al Garante di continuare le sue attività professionali, dal momento che l’emolumento attualmente previsto, da solo (guadagna poco più di 1.200 euro lordi al mese, ndr), non gli consentirebbe di svolgere la propria funzione». «Marziale – osserva ancora Aieta – è il miglior Garante che si potesse nominare, un calabrese che si è distinto per l’affermazione dei diritti dei bambini».
DEBITI Riconosciuti, inoltre, 70mila euro di debiti fuori bilancio del consiglio regionale che derivano da sentenze definitive di condanna. I consulenti esperti di Palazzo Campanella, interpellati sul caso, avevano sottolineato che «l’indugio nel pagamento potrebbe esporre il Consiglio, oltre ad azioni esecutive in sede civile, anche a recuperi coatti a mezzo di commissario ad acta nominato dal Tar a seguito di provabilissimi giudizi di ottemperanza azionati dai creditori insoddisfatti». Sulla scorta di queste premesse, il Consiglio ha così preso atto dei suoi debiti nei confronti di sei professionisti: Giuseppe Sulla (15mila euro), Francesco Cagliuso (5mila e 700 euro), Flavio Cedolia (poco meno di 15mila), Roberto Maddaloni (5mila e 600), Bruno Ditto (21mila e 500) e Raffaella Natoli (6mila e 300).
CORECOM E VILLA BRUTIA Nel corso della seduta, è stato dato il via libera anche al programma delle attività 2017 del Corecom, l’Agenzia regionale per le comunicazioni, e al provvedimento amministrativo per la fusione di cinque comuni cosentini che sarà sottoposto a referendum consultivo. Il testo iniziale, licenziato ad agosto, è stato modificato nella parte relativa ai rimborsi elettorali ai Comuni garantiti dalla giunta regionale. Il referendum deciderà sull’unione dei paesi di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. Il nuovo Comune, con la vittoria del Sì, potrebbe chiamarsi Villa Brutia o Casali del Manco. A stabilirlo saranno gli elettori.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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