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Mauro smantella l'ufficio legale dell'Asp di Cosenza

COSENZA Nell’attesa che la Gran Loggia di Montecarlo – città che ospita anche uno dei più famosi casinò, in modo che con un viaggio si possa professare il proprio credo esoterico e dare sfogo anche…

Pubblicato il: 21/11/2016 – 0:23
Mauro smantella l'ufficio legale dell'Asp di Cosenza

COSENZA Nell’attesa che la Gran Loggia di Montecarlo – città che ospita anche uno dei più famosi casinò, in modo che con un viaggio si possa professare il proprio credo esoterico e dare sfogo anche alla innata ludopatia – ci promuova dallo stadio di “stampa sensazional-scandalistica” al ruolo di organo di disinformazione che regala una pagina al commento senza mai aver dato prima la notizia, non ci resta che proseguire nelle cronache marziane dell’Asp di Cosenza dove continua lo smantellamento dell’ufficio legale interno (altrimenti come si fa a liquidare onorari per circa mezzo milione a quelli esterni?).
Dopo l’avvocato Niccoli, sulla cui temeraria intenzione di opporsi alla sentenza che certificava lo stress da Asp dell’odierno direttore generale Raffaele Mauro indaga la Procura di Cosenza, altri suoi colleghi sono stati trasferiti ad altre incombenze e costretti a lasciare la tutela legale dell’Asp. Si tratta di Gaetano Malomo, Simona Vircillo e Daniela Aceti.
È interesse della Regione Calabria verificare tutto questo, oppure servirà che scenda nuovamente in campo la struttura commissariale e la magistratura penale?
Secondo Raffaele Mauro il suo contenzioso, con l’Asp della quale era dipendente con stress fino a quando non è diventato direttore generale antistress, non era vicenda meritevole di segnalazione nel momento in cui presentò la propria candidatura e neanche successivamente alla nomina a direttore generale. La Procura della Repubblica, e la Guardia di finanza che ha relazionato nel merito, non sarebbero dello stesso parere. Men che meno lo sono i commissari Scura e Urbani che scrivono alla Regione per chiedere la rimozione di Mauro. È troppo tentare di sapere nel merito cosa pensano il dipartimento che ha istruito la pratica e la giunta regionale che ha deliberato la nomina? Che male c’è a dire in trasparenza le proprie deduzioni: i fatti sono stati notificati e sviscerati in ogni forma, ragione per cui questo lungo silenzio non ha giustificazione alcuna. Detto anche nell’interesse dello stesso direttore generale Raffaele Mauro, costretto a un’attesa, questa sì, stressante, che non giova alla credibilità di un’Asp che già di suo colleziona una rogna al giorno: ultima l’elenco “clandestino” dei precari stabilizzati in questi giorni.
Insomma la foschia tende ad infittirsi ma, fatalmente, sarà destinata prima o poi a diradarsi lasciando spazio allo sguardo libero. E sarà un… belvedere! (PaPo)

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