COSENZA È arrivato in Corte d’Appello a Catanzaro il ricorso presentato dagli avvocati degli indagati condannati in abbreviato nel processo Rango-Zingari, nato dall’omonima indagine della Dda contro la cosca cosentina. Una sentenza di primo grado con la quale era stato inflitto l’ergastolo a Maurizio Rango, considerato a capo del clan. Una pena pesante, visto anche il rito abbreviato, che ha condannato il nuovo boss della mala di Cosenza e provincia sia per quanto riguarda il reato di omicidio di Luca Bruni che per le estorsioni. Dei 35 imputati che hanno seguito il rito abbreviato, 33 sono stati i condannati e due assolti. Per tutti ha retto l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafiosa.
Tra i reati contestati ci sono anche l’estorsione e la tentata estorsione, l’omicidio di Luca Bruni (giovane boss dell’omonimo clan scomparso a gennaio del 2012), l’associazione dedita al narcotraffico, la violazione del domicilio al fine di appropriarsi di alloggi popolari e la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Adesso verrà fissata la data del processo di secondo grado.
mi. mo.
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