Ultimo aggiornamento alle 14:41
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

Brindiamo a Wanda, brindiamo alla Legge

In splendida solitudine Wanda Ferro ha sostenuto e vinto la sua battaglia. In splendida solitudine questo giornale aveva sempre sostenuto che Wanda Ferro era rimasta vittima di un aberrante ep…

Pubblicato il: 22/11/2016 – 18:04
Brindiamo a Wanda, brindiamo alla Legge

In splendida solitudine Wanda Ferro ha sostenuto e vinto la sua battaglia. In splendida solitudine questo giornale aveva sempre sostenuto che Wanda Ferro era rimasta vittima di un aberrante episodio di brigantaggio politico, aggravato dalla trasversalità dei partecipanti. In splendida solitudine la Corte costituzionale ha bollato d’infamia l’operato dei consiglieri regionali della passata legislatura e censurato per connivenza quello della legislatura attuale. I trenta che oggi siedono a Palazzo Campanella sono stati, tuttavia, graziati dalla perdita della poltrona visto che si è deciso di lasciare in piedi la legislatura anche se ci sono entrati con una legge elettorale incostituzionale.
Ai calabresi viene restituito il maltolto: il furto di democrazia non ha funzionato. Il barbaro mercimonio consumatosi in consiglio regionale nel 2014, laddove si è deciso di lasciar fuori chi aveva raccolto decine di migliaia di voti per ospitare chi invece ancor prima di entrare in Consiglio aveva già svenduto il mandato passando dall’opposizione all’area di governo, è stato smontato e buttato nella pattumiera del politicume.
Non è solo la vittoria di Wanda Ferro: è, soprattutto, l’affermarsi della Legge sulle manipolazioni e sugli incesti dei politicanti. Non è vero che “l’Assemblea è sovrana”, come hanno ripetuto tutti e trenta i consiglieri regionali calabresi. Non è vero che un Consiglio nato da una legge elettorale incostituzionale poteva decidere al posto dei calabresi, ribaltandone il voto. Non esistono assemblee che possono stravolgere la legge.
Ecco le ragioni per le quali oggi brindiamo alla vittoria di Wanda Ferro perchè sappiamo di brindare alla vittoria della legalità vilipesa, della democrazia tradita, dell’inciucio elevato a norma elettorale.
Se avessero guardato più alla nobiltà del proprio mandato popolare e non agli interessi inconfessabili di qualche amministrazione periferica, i nostri consiglieri regionali non avrebbero conosciuto l’onta del disonore politico che oggi conoscono. Non c’era bisogno del Tar e neanche della Consulta per capire quello che tutti i calabresi hanno capito subito: Wanda Ferro era stata svenduta per consentire il perpetuarsi di ben altri accordi e di ben altre connivenze. Non doveva essere il Tar e non doveva arrivare la Consulta: era il consiglio regionale a dover sbarrare la strada ai manipolatori della democrazia consegnando, come sempre era avvenuto in precedenza, a Wanda Ferro il mandato che i calabresi gli avevano conferito: capo dell’opposizione. Che ci andassero i Morrone di turno al Tar e alla Consulta, non Wanda Ferro. E invece no. Invece si è preferito infierire sulla supposta debolezza di una donna dignitosa e serena. Ma anche onesta e caparbia. Si è preferito dar di gomito e scambiarsi sorrisetti lasciando isolata e fuori dall’Aula Wanda Ferro.
Vigliaccamente si è preferito scommettere sulla impossibilità della Ferro di resistere a un giudizio lungo e incerto («gli avvocati costano…»); sul suo esser gracile donna davanti ai potentati della politica («il relatore è Amato… capisce le cose della politica»); sul suo isolamento fisico («non ha un partito, non ha amici, gli resta solo lo psicologo…»).
Giorni, mesi, anni di commenti e battutine. Spazzati via da una sentenza che riconcilia con il Diritto e da una donna che ha voluto essere sempre coerente e coerente è rimasta… anche rispetto al cognome che porta.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x