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L'assessorato non c'è più, ma il posto riservato sì

Può accadere di tutto a Catanzaro. Anche che un cittadino esca di casa e trovi sul parabrezza della sua automobile una multa dei Vigili Urbani per divieto di sosta. Si dirà: E dove sta l’anomalia? …

Pubblicato il: 22/11/2016 – 9:40

Può accadere di tutto a Catanzaro. Anche che un cittadino esca di casa e trovi sul parabrezza della sua automobile una multa dei Vigili Urbani per divieto di sosta. Si dirà: E dove sta l’anomalia? Se l’automobile era parcheggiata in zona vietata era giusto che venisse sanzionata. Il fatto è che la contravvenzione è stata elevata giorni fa, in via Buccarelli, a fronte di un divieto affisso su un palo dell’illuminazione pubblica con una targa sottostante che spiega che il posto auto è riservato all’assessorato regionale alla Sanità.
Nulla quaestio se la predetta arteria non fosse stata già ampiamente “depredata” di un buon numero di posti auto sottratti ai residenti e messi nella disponibilità dei dipendenti della Corte dei Conti che, evidentemente, annovera una categoria di lavoratori ai quali, per assolvere proficuamente al lavoro, si deve garantire anche il posto macchina.
Beati loro visto che delle famiglie che abitano in via Buccarelli nessuno se ne impipa pur essendo cittadini che, banalità a parte, pagano le tasse e andrebbero rispettati. Evidentemente se ne impipano due volte!
Ma ritorniamo alla multa. Ci sembra abnorme, per non usare un altro aggettivo, che sia stata contestata una multa per sosta vietata considerato che l’Assessorato che beneficiava dello “stallo” da tempo non è più in quella via e neanche nel centro storico, ma come tutti gli altri assessorati è stato trasferito a Germaneto presso la “Cittadella regionale”.
Un fatto arcinoto a tutti i catanzaresi, e non solo a loro, ma evidentemente sconosciuto al solerte verbalizzante. Circostanza ancora più singolare se si considera che costui è un agente della Polizia locale che tra i compiti d’istituto non ha solo quello di far rispettare il codice della strada e la legalità ma, se richiesto, dare informazioni sulla città. Cosa avrebbe risposto il nostro a chi gli avesse domandato come raggiungere l’assessorato alla Salute? Lo avrebbe dirottato in via Buccarelli?
Si dirà: comunque c’era un divieto e andava rispettato, ergo ha fatto bene il vigile a fare la multa. Forse non è esattamente così perché una Amministrazione che ha considerazione dei suoi cittadini avrebbe dovuto provvedere a rimuovere il divieto il giorno dopo il trasferimento dell’assessorato restituendo lo spazio alla collettività. Non si lascia per anni un divieto per indolenza. Dal Comune si sarebbe pretesa la stessa solerzia che ha dimostrato al momento di istituirlo quel divieto. Ma stiamo parlando di efficienza. Scusateci!

*giornalista

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