Beccato mentre chiedeva il pizzo, condannato anche in Appello

CATANZARO La Corte di Appello di Catanzaro ha condannato a 3 anni e 6 mesi Francesco Attanasio. L’uomo era stato condannato in primo grado per estorsione aggravata dall’art.7 a 4 anni e 6 mesi. I giudici di secondo grado hanno però riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti, la recidiva e il risarcimento danni. I fatti contestati risalgono all’aprile del 2014 e riguardano la richiesta estorsiva a un rivenditore di pneumatici all’autostazione.
Attanasio (difeso dall’avvocato Filippo Cinnante) venne arrestato il 15 aprile del 2015 in flagranza di reato grazie alle registrazioni audio-video che erano state disposte dalla questura attraverso telecamere collocate nel negozio. Gli agenti lo fermarono all’uscita dell’esercizio commerciale con i soldi in tasca. L’arresto avvenne nell’ambito di indagini coordinate dalla Dda di Catanzaro. A insospettire gli agenti sarebbero state le ripetute visite, a cadenza mensile, sempre nella prima decade, in alcuni negozi dai quali si sarebbe sempre allontanato senza acquistare nulla. Riscontrato il rifiuto a collaborare da parte dei titolari, a loro insaputa, sono state istallate telecamere e iniziati i pedinamenti nei confronti di Attanasio che il 15 aprile del 2015 venne stato sorpreso mentre dopo una breve discussione lasciava il negozio attenzionato dagli agenti. Nelle sue tasche sono stati ritrovati 270 euro. Una somma che sarebbe stata versata dalla vittima dopo il diverbio filmato dalle telecamere, con uno sconto di trenta euro giustificato dal fatto che l’esercente non aveva in quel momento il denaro richiestogli da Attanasio, ovvero trecento euro.

Mirella Molinaro
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