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Nesci: «Assunzioni in sanità bocciate dal governo Renzi»

CATANZARO «Il governo Renzi viola consapevolmente la direttiva europea sui turni e riposi obbligatori in sanità, in virtù della quale vanno assunte almeno 20mila figure professionali». Lo afferma i…

Pubblicato il: 23/11/2016 – 12:26
Nesci: «Assunzioni in sanità bocciate dal governo Renzi»

CATANZARO «Il governo Renzi viola consapevolmente la direttiva europea sui turni e riposi obbligatori in sanità, in virtù della quale vanno assunte almeno 20mila figure professionali». Lo afferma in una nota la deputata M5s Dalila Nesci, che spiega: «Ieri in commissione Bilancio è stato bocciato un nostro emendamento, a mia prima firma, che innalzando le risorse a 750 milioni di euro contro i miseri 150 previsti dall’esecutivo, avrebbe consentito di aggiungere 6mila unità di personale medico, paramedico e tecnico-professionale». «Il problema più grave del servizio sanitario è – sottolinea la parlamentare 5 stelle – l’enorme carenza di personale. Ma c’è una legge, in vigore dal 25 novembre 2015, che nella sanità obbliga al rispetto degli orari di lavoro stabiliti dall’Unione europea nel lontanissimo 2003. Il personale sanitario non può lavorare senza interruzioni, perché ciò mette in pericolo la vita dei pazienti e la salute degli operatori». «Il Movimento 5 stelle – racconta la parlamentare – ha acquisito per conto proprio i dati sul fabbisogno di personale che le Regioni dovevano, per legge, comunicare agli organismi ministeriali. Dal canto suo, il ministro della Salute non ha ancora reso pubblici i dati che ha il Ministero, né li ha voluti fornire ai parlamentari 5 stelle, benché richiesti con interrogazioni e accesso formale». «La verità – conclude Nesci – è dunque una. Il governo sta nascondendo quei dati per non colmare la carenza di personale che abbiamo denunciato con cognizione. Il governo, inoltre, sta usando leggi e burocrazia per aggirare l’infrazione dall’Europa, che dal 2003 ci chiede di assumere per non fare danni o stragi in sanità. Le regioni meridionali saranno le più colpite da questo teatro, soprattutto la Calabria».

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