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Depurazione fantasma a Cosenza, sequestrato l'impianto di Donnici

COSENZA Il personale del Corpo Forestale dello Stato della Provincia di Cosenza ha sequestrato il depuratore comunale di Donnici Superiore. Sono stati anche denunciati i dirigenti comunali responsa…

Pubblicato il: 24/11/2016 – 14:48
Depurazione fantasma a Cosenza, sequestrato l'impianto di Donnici

COSENZA Il personale del Corpo Forestale dello Stato della Provincia di Cosenza ha sequestrato il depuratore comunale di Donnici Superiore. Sono stati anche denunciati i dirigenti comunali responsabili dell’impianto per vari reati in materia ambientale. «Il sequestro – si legge in una nota della Forestale – è avvenuto a seguito di segnalazione da parte di alcuni abitanti della frazione relativa alla pessima gestione in cui versa da anni il depuratore comunale che serve gli abitanti di questa frazione di Cosenza. L’attività di controllo, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza ha accertato la pessima gestione con la quale viene mantenuto e gestito il predetto sito di depurazione acque».

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(Le anomalie riscontrate all’interno dell’impianto)

Secondo gli inquirenti, sarebbe stato accertato che le acque fognarie in arrivo al depuratore, a causa dell’intasamento della griglia di separazione primaria, defluiscono liberamente sul suolo circostante formando degli acquitrini di acque putride e maleodoranti. «Da ciò – sottolinea la nota – appare evidente la mancata cura e gestione del depuratore atteso che il cancello di ingresso a tale griglia era ricoperto da rigogliosi tralci di vite che si erano intrecciati nello stesso, segno evidente del completo stato di abbandono del sito».
Dai controlli effettuati dagli uomini della forestale, sarebbe emerso che tali maleodoranti reflui fognari, liberamente scorrendo sul suolo, sversano nella sottostante area boscata in assenza di qualsivoglia trattamento depurativo. «Difatti il depuratore – precisano gli investigatori – nel momento del controllo è risultato fermo e le varie strutture atte alla depurazione delle acque erano intasate da fanghi mai smaltiti e completamente inutilizzate da tempo. Analoga situazione nei letti di stoccaggio dei fanghi di rifiuto, abbandonati da molto tempo e sui quali cresceva una rigogliosa flora erbacea».
Da qui la decisione di sequestrare l’impianto e denunciare i dirigenti del Comune di Cosenza, a vario titolo responsabili della struttura. I reati contestati sono lo scarico di reflui sul suolo, il danneggiamento, l’attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali prodotti dall’impianto nel tempo ed il getto pericoloso di cose, stante il perdurante stato di abbandono del sito che è causa di maleodoranti e moleste esalazioni e prolificare di insetti nocivi e ratti con i quali sono costretti a vivere gli abitati del luogo.

Non solo. Dalle verifiche del personale della Forestale sarebbe emerso anche che per tale sito, non sarebbe mai stata neanche rilasciata la necessaria autorizzazione allo scarico, come pure la mancanza degli ulteriori atti amministrativi necessari alla gestione ed alla tracciabilità dei rifiuti fangosi prodotti nel sito.

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