ROMA Commissariato il Comune di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che si è riunito oggi. «In considerazione – si legge in una nota – dei gravi condizionamenti criminali accertati nel Comune di Nicotera, il Consiglio dei ministri ha deciso, su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano, di affidarne la gestione a una Commissione straordinaria».
LA RICHIESTA DI SCIOGLIMENTO L’indicazione per lo scioglimento del consiglio comunale era arrivata al Viminale nelle scorse settimane dalla prefettura di Vibo all’esito del lavoro della commissione d’accesso, che dal febbraio scorso ha passato al vaglio delibere, decreti, atti amministrativi e attività di sindaco, giunta e uffici. Pochi mesi di lavoro sono bastati ai commissari – il capo di Gabinetto della Prefettura Roberto Micucci, il capitano Francesco Manzone, comandante della Compagnia di Tropea, e il dirigente della Questura Ettore Cecere – per arrivare a una conclusione netta: l’Ente non era in grado di resistere alle pressioni della ‘ndrangheta, che riesce a condizionare la vita del Comune, anche grazie ai rapporti che diversi amministratori mantengono con soggetti in odor di clan.
IL VOLO IN ELICOTTERO Un quadro complicato confermato anche dall’inchiesta aperta dalla Procura di Vibo dopo l’atterraggio di un elicottero nel centro storico di Nicotera, per ore chiuso al traffico e transennato per permettere la celebrazione del matrimonio di due giovani sposi. A coordinare da terra c’era lo stesso elicotterista che nell’agosto 2015 ha sorvolato Roma per spargere fiori al passaggio del feretro del boss Casamonica. «Una violazione evidente», disse il procuratore facente funzioni di Vibo, Michele Sirgiovanni, che dopo i primi accertamenti delegati ai carabinieri non esitò a dichiarare: «Qualcosa nella macchina amministrativa non ha funzionato. Ci sono una serie di illegittimità negli atti amministrativi che hanno autorizzato quel volo, sia nei tempi, sia negli accertamenti svolti prima di concederla e adesso dobbiamo capire cosa sia successo». Quella vicenda non ha avuto un impatto diretto sulla conclusione a cui è giunto il Consiglio dei ministri. Tuttavia ha contribuito a costruire un quadro a tinte oscure sugli standard amministrativi del centro del Vibonese.
LE DIMISSIONI Nelle bufera finirono il sindaco Franco Pagano, il direttore dell’Ufficio tecnico, Carmelo Giampa, e il comandante dei vigili urbani, Gregorio Milidoni. E proprio in seguito allo scandalo degli sposi in elicottero, Pagano rassegnò le dimissioni, protocollate negli uffici comunali il 5 ottobre scorso, quando il verdetto del Consiglio dei ministri era già nell’aria.
I PRECEDENTI A Nicotera sono arrivati due scioglimenti del consiglio comunale in dieci anni. La prima Giunta ad essere mandata a casa per mafia è stata quella di Princivalle Adilardi nel 2005. Cinque anni dopo, è toccato a quella di Salvatore Reggio. Una decisione all’epoca confermata prima dal Tar, quindi dal Consiglio di Stato, cui il sindaco aveva fatto ricorso.
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