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«Le colpe del dg Benedetto sulla Cardiochirurgia chiusa»

Di seguito pubblichiamo una lettera inviata al dg dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria Frank Benedetto. Come è noto dopo l’inaugurazione del 7 novembre in pompa magna della cardiochirurgia l…

Pubblicato il: 27/11/2016 – 10:14
«Le colpe del dg Benedetto sulla Cardiochirurgia chiusa»

Di seguito pubblichiamo una lettera inviata al dg dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria Frank Benedetto.

Come è noto dopo l’inaugurazione del 7 novembre in pompa magna della cardiochirurgia la stessa è stata prontamente chiusa un attimo dopo la scomparsa delle c.d. autorità. Ciò ha significato (e significa ancora oggi) che una decina di pazienti anziché essere ricoverati nella cardiochirurgia inaugurata sono stati trasferiti in altre cardiochirurgie della Regione.
Venerdì, purtroppo, si è verificato un fatto prevedibilissimo: il decesso di un paziente per intempestività di intervento cardochirurgico; il decesso, infatti, è avvenuto durante il trasporto presso la cardiochirurgia del S. Anna Hospital di Catanzaro.  
Di fronte a questo evento prevedibilissimo voglio ricordarle il tempo perso da lei personalmente a trastullarsi per sei mesi con la nomina del primario che, secondo lei ed i commissari Scura ed Urbani con la regia del rettore Quattrone, doveva avvenire “a divinis” per nomina diretta da parte del Quattrone con una procedura inesistente nelle leggi vigenti.
Dopo un esposto alla Procura della Repubblica su tale trastullamento-farsa (cui ha contribuito anche tale professore Pompilio indicato da Quattrone e venuto, a giugno, a prendere possesso del feudo assegnatogli per poi rinunciare a settembre) lei si è orientato al rispetto delle leggi – ripeto – solo dopo lo specifico esposto alla Procura ed ha pubblicato un bando di concorso. Poiché, però, rischiava di vincere il migliore deii candidati e non il più raccomandato il suo bando prevedeva, contro ogni legge, l’assegnazione di 40 punti per il curriculum e 60 per il colloquio (mi manda Picone), unico modo per sovvertire la professionalità ed il merito a favore della loquela.
Tale illecito fu segnalato, ancora una volta, alla Procura della Repubblica e lei si adeguò alle leggi – ripeto ancora – solo dopo lo specifico esposto alla Procura della Repubblica e corresse il bando con ulteriore perdita di tempo.  
Le chiedo: se non si fosse ostinato a perseguire atti illeciti a quest’ora la cardiochirurgia non sarebbe funzionante da almeno sei mesi senza buffonate di false inaugurazioni che stanno comportando il trasferimento di pazienti altrove in una specialità in cui, spesso, la tempestività dell’intervento è strettamente collegata alla prognosi quoad vitam??  
Invece di minacciare querele verso lo scrivente, che non fa altro che evidenziare i suoi giochetti come impone il ruolo sindacale se correttamente interpretato, pensi a svolgere in modo decente il suo incarico aprendo realmente la cardiochirurgia. Anzi una querela mi consentirebbe di esporre in modo documentale (e non certo con documenti finti come le sue inaugurazioni) i fatti e le gravissime responsabilità sue e di altri.  
In conclusione, faccio un appello alla sua coscienza ed alla sua etica personale e professionale: si dimetta immediatamente per il gravissimo ritardo che il suo teatrino-farsa ha causato in ordine all’apertura della cardiochirurgia. Ma poiché ho capito che la sua bramosia di potere è superiore a tutto mi appello a chi legge per conoscenza, alcuni dei quali hanno gravissime responsabilità dirette nella vicenda, affinchè la rimuovano dall’incarico di direttore generale.  
Infine, poichè in un mondo normale qualunque cosa si inauguri al termine della cerimonia è perfettamente funzionante invito la Procura della Repubblica a verificare l’eventuale esistenza di ipotesi di reato. 

*Segretario Anaao-Assoed Azienda ospedaliera Reggio Calabria 

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