RENDE La minaccia del terrorismo è diventata imprevedibile ed è per questo che occorre una «grande alleanza» tra l’Intelligence istituzionale e i sentimenti del popolo italiano: «La partita si gioca su questo». A sostenerlo, è scritto in una nota, è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle informazioni per la sicurezza della Repubblica Marco Minniti intervenendo, a Rende, all’inaugurazione della sesta edizione del Master in Intelligence dell’Università della Calabria. Minniti ha sostenuto che l’Intelligence «è il cuore della sicurezza nazionale» ed ha sottolineato come, a suo avviso, stia «probabilmente cadendo quel muro di straordinaria diffidenza che identificava sistematicamente nei servizi segreti tutte le vicende che non avevano una spiegazione». Il direttore del Master Mario Caligiuri, che nel 2007, con il sostegno del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, ha avviato per la prima volta in Italia un percorso di studi sull’Intelligence, ha detto che «l’Intelligence è un metodo di trattazione delle informazioni fondamentale per cittadini, imprese e Stati», aggiungendo che «nella società della post-verità, dove si confondono fatti e opinioni, informazione e propaganda, l’Intelligence è uno strumento decisivo per comprendere la realtà».
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