Processo a Frasca e Tommasi, i compensi legali «erano legittimi»

COSENZA «I compensi legali assegnati erano legittimi e comunque inferiori a quelli assegnati ai legali negli anni precedenti». Lo hanno affermato, nell’aula 9 del Tribunale di Cosenza, alcuni testimoni della difesa degli imputati del processo sulla presunta allegra gestione del Consorzio di sviluppo industriale. Sul banco degli imputati ci sono l’ex presidente Diego Tommasi, il direttore generale Stefania Frasca e il responsabile dell’area contabile Carlo Antonio Rango. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati, sono truffa, falsità documentale e abuso d’ufficio. Le indagini sono iniziate nel 2013 e i fatti contestati vanno dal 2008 al 2014. Secondo quanto è emerso, tramite false dichiarazioni, la direttrice del Consorzio si sarebbe autoassegnata incrementi dei suoi compensi e sia lei che l’ex presidente si sarebbero fatti liquidare rimborsi sulla base di una semplice autodichiarazione. Martedì, nel corso di oltre quattro ore, sono stati ascoltati alcuni testi della difesa di Stefania Frasca, rappresentata dagli avvocati Franz Caruso ed Elena Florio. Si tratta dell’avvocato Davide Garritano, del consulente Francesco Cribari e di Raffaella Melari. In particolare, l’avvocato Garritano ha spiegato come è iniziato il suo rapporto professionale con l’ente e qual’è stata l’attività svolta in concreto. Al collegio (presieduto dal giudice Enrico Di Dedda) ha specificato l’entità dei compensi percepiti e, soprattutto, che per ogni incarico l’onorario era pari a quello spettante a un solo professionista e che veniva diviso per tre. In ogni caso, si sarebbe trattato di cifre nettamente inferiori a quelle erogate dall’ente agli avvocati incaricati negli anni precedenti. Ha riferito, inoltre, di essersi occupato personalmente della redazione del decreto presidenziale n. 10 del 10.5.2013 (su richiesta del presidente) e che con questo decreto era stata formalizzata la sola presa d’atto dell’avvenuto rinnovo del contratto del direttore generale. Cioè che il contratto dell’architetto Frasca si era già rinnovato ad aprile 2013 (in base al contratto nazionale di lavoro) e che con questo decreto il presidente ne ha solo preso atto. E ha chiarito, infine, che il Consorzio, in materia di rapporti di lavoro e assunzioni soggiace alla disciplina di diritto privato.
Cribari è stato sentito in qualità di consulente tecnico di parte in materia contabile e di revisione dei conti. Ha esaminato le modifiche alla nota integrativa al bilancio 2011 (denunciate dai revisori) chiarendo che – se vere – tali modifiche sarebbero prive di qualsiasi rilevanza e incidenza sul documento contabile. Ha inoltre relazionato sulla disamina che egli stesso ha effettuato dei verbali del collegio dei revisori e di quelli dell’assemblea generale e del comitato direttivo, rappresentando che risulta documentalmente l’entità e la frequenza dei controlli delle scritture effettuate dai revisori e, soprattutto, che risulta documentalmente, dai loro verbali che, avendone conoscenza, non vi sono mai stati rilievi, da parte loro, in merito alla esistenza e veridicità delle delibere sul rimborso al presidente e sull’interessenza al direttore generale. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 dicembre per ascoltare gli ultimi due testi della difesa.

mi. mo.