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Corsi di formazione fantasma, processo a rischio prescrizione

COSENZA «Condannare gli imputati perché quei corsi di formazione erano davvero fantasma». È durata diversi giorni l’articolata requisitoria del pm della Procura di Cosenza Giuseppe Cozzolino che ha…

Pubblicato il: 30/11/2016 – 19:29
Corsi di formazione fantasma, processo a rischio prescrizione

COSENZA «Condannare gli imputati perché quei corsi di formazione erano davvero fantasma». È durata diversi giorni l’articolata requisitoria del pm della Procura di Cosenza Giuseppe Cozzolino che ha chiesto la condanna per quasi tutti gli imputati del processo “Promoteo”. Si tratta dell’inchiesta scaturita da un’operazione della Guardia di finanza. I finanzieri di Amantea nel marzo del 2012 denunciarono alla Procura della Repubblica di Cosenza tantissime persone per truffa e malversazioni ai danni dello Stato. E, su disposizione del giudice per le indagini preliminari, sequestrarono un conto corrente con la somma di circa 180mila euro. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Cozzolino, hanno preso in esame i corsi per la formazione professionale finanziati con fondi del Por Calabria 2000/2006, organizzati da una società cosentina, in favore del personale dipendente di 57 imprese operanti nella provincia.
La società finita nel mirino degli inquirenti è la “Promoteo” – da qui il nome del procedimento – e le indagini avrebbero consentito di accertare che i corsi di formazione, organizzati per 136 calabresi, tutti titolari di contratti di lavoro a tempo determinato, non sarebbero mai stati realizzati. Il pm nel corso di oltre ben due giorni di requisitoria, ha ricostruito tutta l’inchiesta rileggendo punto per punto ogni episodio contestato. E alla fine ha avanzato le richieste di pena: Anna Maria Caristia 9 mesi; Natale Ermes Manzi 9 mesi; Carmine Ruggiero 9 mesi; Paola Sanna 9 mesi; Francesco Marino 9 mesi; Rosario Marra 9 mesi; Anna Russo 6 mesi; Elvira Venneri 6 mesi; Antonella Biondi 6 mesi; Carlo Bruno 6 mesi; Renato Filice 6 mesi; Giovanni Spataro 6 mesi; Franca Falbo 6 mesi; Silvio Buono 6 mesi; Sergio Tempo 6 mesi; Giacinto Mannarino 6 mesi; Anna Maria Mannarino 6 mesi; Loredana Attanaglio 6 mesi; Rosa Fasci Spurio 9 mesi; Domenico Tonnera 9 mesi; Maria Luisa Vivacqua 1 anno e 4 mesi; Mario Pescatore 9 mesi; Antonio Malizia 14 mesi; Rosanna Mannarino 9 mesi; Maria Torremoto 9 mesi; Lina Falsetti 6 mesi; Paola Vivacqua 1 anno e due mesi mesi; Aniello Bafaro 2 anni e 6 mesi; Ada Ruffolo 6 mesi; Salvio Milioti 6 mesi; Gregorio Tullo 6 mesi; Vincenzo Gangi 9 mesi; Esterina Brancati 6 mesi; Libero Cafaro 1 anno e 4 mesi;Emilia Aiello 9 mesi; Diana Bruni 9 mesi; Domenica Falsetti 9 mesi; Vincenzo Merenda 9 mesi; Loredana Naccarato 9 mesi; Antonio Scornaienghi 9 mesi. Chiesta l’assoluzione per Gerardo Colavolpe e Paola Vivacqua (per quest’ultima relativamente a tre capi d’imputazione). Ma per le difese tali accuse e tali richieste sono assolutamente inesistenti. Per diversi capi di imputazione c’è infatti il rischio prescrizione. Fissate le prossime udienze per le arringhe della difesa, al termine delle quali il giudice Francesca De Vuono emetterà la sentenza. Nel collegio difensivo tra gli altri ci sono gli avvocati Sergio Calabrese, Franz Caruso, Nicola Carratelli, Angelo Pugliese, Raffaele Rigoli, Antonio Geraci, Matteo Veschini, Pasquale Naccarato, Eugenio Naccarato, Pierluigi Principato, Rosario Carbone, Ernesto D’Ippolito, Elisa Francesca Esposito, Francesco Porto, Mimmo De Rose e Sergio Campanella.

mi. mo.

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