ROMA «Oggi è una bella giornata per l’Italia: un pericoloso latitante, ricercato in campo internazionale da sei anni, è stato assicurato alla giustizia». Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, commenta l’arresto di Marcello Pesce, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi e capo indiscusso della cosca omonima, tra le più agguerrite della ‘ndrangheta calabrese: «La sua cattura, a Rosarno, è il risultato di una intensa attività investigativa degli uomini della Polizia di Stato di Reggio Calabria, che hanno lavorato con competenza e determinazione. È dunque un successo investigativo di alto livello – ha sottolineato il ministro Alfano che si è complimentato con il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli -, a conferma del nostro quotidiano impegno sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, perché i cittadini possano sentirsi sicuri e credere sempre di più della forza delle Istituzioni».
«La cattura di Marcello Pesce, pericoloso latitante e capo dell’omonima cosca di Rosarno è una bella prova della tenacia e della professionalità con cui lo Stato – ha dichiarato la presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi – conduce la difficile battaglia contro i poteri mafiosi. Ringrazio la Dda e la squadra mobile di Reggio Calabria che con lo Sco hanno condotto questa difficile e significativa operazione, colpendo al cuore una delle famiglie ‘ndranghetiste piu’ potenti e feroci della Calabria, tra le prime a delocalizzare gli interessi criminali nel Nord Italia».
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