Ultimo aggiornamento alle 23:12
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

LA CATTURA DEL BOSS | Il latitante che ama Sartre e Tolstoj

REGGIO CALABRIA «Questo lo posso portare con me?». Quando stavano per portarlo via dalla casa di Rosarno che è stata il suo ultimo covo, Marcello Pesce ha espresso un desiderio: portare con sé in c…

Pubblicato il: 01/12/2016 – 13:35
LA CATTURA DEL BOSS | Il latitante che ama Sartre e Tolstoj

REGGIO CALABRIA «Questo lo posso portare con me?». Quando stavano per portarlo via dalla casa di Rosarno che è stata il suo ultimo covo, Marcello Pesce ha espresso un desiderio: portare con sé in carcere “L’età della ragione” di Jean Paul Sartre, lasciato ieri sul comodino e ancora da finire. Ma il romanzo dello scrittore simbolo dell’esistenzialismo francese non è l’unico tomo che il boss avesse con sé e che adesso gli terrà compagnia in carcere. Uomo colto e dalla grande intelligenza e per questo – sottolineano gli inquirenti – molto più pericoloso di altri, il boss “ballerino” teneva la mente in esercizio con letture impegnate e complesse. Fra i libri trovati nel suo covo ci sono infatti tutti i tomi della “Recherche” di Marcel Proust, “La Mala hora” di Gabriel Garcia Marquez, “I detective selvaggi” del cileno Roberto Bolaño, “Il conte di Cagliostro” di Alexsej Tolstoj. Testi complicati, a metà fra narrativa e filosofia, che per il procuratore aggiunto Gaetano Paci, coordinatore dell’indagine insieme al pm Miceli, «dimostrano come ci si trovi di fronte ad un personaggio complesso, che ha applicato la propria grande intelligenza al crimine». Diverso da reggenti e gerarchi della sua famiglia, come da boss del suo stesso calibro, Marcello Pesce – aggiunge Paci – «proprio grazie alla sua cultura ha avuto la possibilità di farsi accettare anche in classi sociali diverse dalla sua, è diventato espressione di quella ‘ndrangheta che ha iniziato a farsi strada anche fra i professionisti». E forse non solo in Italia. «Dalle indagini – dice il procuratore aggiunto – sappiamo che parla correntemente anche il francese e numerose evidenze investigative lo legano alla Francia, dove più volte è stata segnalata la sua presenza».

a. c.