Arrivederci Franco, al tuo prossimo pezzo

Capita, purtroppo, di ricevere la lettera che non vorresti mai ricevere.
È esattamente quanto capitato anche a noi de “Il Corriere”: Eccola:

Non è stato facile scrivere queste righe. La forza me l’ha data la consapevolezza che anche questa è un’informazione corretta nel solco del “Corriere della Calabria”.
Ai lettori, al Direttore, ai valorosi colleghi giornalisti comunico che sono costretto a sospendere la mia collaborazione con la Testata nutrendo la speranza di riprenderla quando avrò sconfitto il male: un recente esame istologico fatto in occasione di un intervento chirurgico di routine per l’asportazione della cistifellea, ha messo in evidenza un adenocarcinoma, sicché non ho scelta: mi debbo curare!
Do appuntamento a tutti voi nelle prossime settimane, dopo un’altra operazione che inevitabilmente mi tocca di affrontare.
Con affetto.

Franco Scrima

Franco appartiene a quella razza, rara, di cronisti che considera i suoi lettori parte di se stesso, della propria famiglia. Per questo associa rigore al garbo nel redigere una notizia o nel vergare un commento. Per questo ritiene che a quanti, tantissimi da sempre, gli dedicano attenzione deve la verità, non solo sui fatti narrati.
Ben per tale ragione, ha voluto che queste sue righe non restassero patrimonio (e preoccupazione) soltanto della Redazione ma anche dei lettori.
Inevitabilmente il pensiero corre a un altro signore della penna, che fece analoga scelta: ingaggiando con la leucemia una lotta combattuta con fierezza e determinazione, informò di quanto occorsogli i sui concittadini e i suoi amici. Era Italo Falcomatà.
Il destino ci è debitore perché, in quel caso mancò il lieto fine. Attendiamo, come risarcimento, la guarigione del fraterno amico che oggi combatte.
Non sarai solo, dunque, carissimo Franco. Tienilo sempre presente nei momenti in cui ti sembra di cedere allo scoramento. Ci hai dato un appuntamento. Lo hai dato a tutti noi. Nel tuo stile, la puntualità è stata sempre un punto d’orgoglio oltre che di personale impegno.
Ti siano di pungolo, i questi giorni, le parole (rivisitate da Shakespeare) di Javer Marìa Vargas: 
«Domani nella battaglia pensa a me.
E cada la tua spada senza filo.
Domani nella battaglia pensa a me, quando io ero mortale.
E lascia cadere la tua lancia rugginosa».

La Redazione