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Coste "radioattive", «le Iene hanno usato strumenti non idonei»

CATANZARO Una laurea in Fisica conseguita presso l’università di Torino e una specializzazione in Fisica Ambientale, un’esperienza a Ivrea presso il Centro per le radiazioni ionizzanti e non ionizz…

Pubblicato il: 02/12/2016 – 10:54
Coste "radioattive", «le Iene hanno usato strumenti non idonei»

CATANZARO Una laurea in Fisica conseguita presso l’università di Torino e una specializzazione in Fisica Ambientale, un’esperienza a Ivrea presso il Centro per le radiazioni ionizzanti e non ionizzanti prima di approdare, attraverso un concorso pubblico, in Arpacal, dove dal 2008 si occupa di radioprotezione. È questo il profilo professionale di Salvatore Procopio, il professionista che all’indomani dei servizi di Giulio Golia de “Le Iene” sulla presunta radioattività delle coste del catanzarese, ha eseguito i rilievi ufficiali sulla spiaggia di Calalunga di Montauro dimostrando l’assoluta mancanza di sostanze radioattive pericolose.
Lo abbiamo intervistato per approfondire la vicenda e capire qualcosa in più sui risultati diffusi dall’Arpacal. E soprattutto per capire come devono essere effettuati, secondo i protocolli di radioprotezione, i rilievi e come devono essere interpretati i dati raccolti: «Abbiamo proceduto ai rilievi al fine di accertare l’eventuale presenza di radionuclidi artificiali, quindi anomali, o rifiuti radioattivi. Il risultato delle operazioni, durante le quali sono stati prelevati anche campioni di sabbia e di battigia, ha comportato esiti negativi in quanto la radioattività naturale rilevata è ad un livello tipico delle nostre zone», ha detto il fisico.

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Per le misurazioni, o meglio per la stima delle misurazioni, l’agenzia ha utilizzato uno scintillatore plastico e una camera di ionizzazione. Profondamente diversa, quindi, dal contatore Geiger utilizzato da “Le Iene” e sul quale Procopio dice: «Ci sono un paio di aspetti da approfondire: la strumentazione utilizzata nei servizi non è assolutamente idonea a creare quel tipo di risultato e da qui costruire intorno un’ipotesi del tutto avventuristica. Sono stati poi violati i canoni base dell’attività di misurazione: ad esempio è noto a tutti i professionisti che per effettuare le misurazioni non si scava sottoterra».
Significativo poi il passaggio relativo al certificato di taratura dello strumento esibito da “Le Iene” in uno dei servizi andati in onda: «Il certificato deve essere rilasciato da centri specializzati accreditati e non dalla casa costruttrice. Ma soprattutto, il certificato contiene dei numeri preziosi che devono essere utilizzati dopo aver effettuato la misurazione per correggerla: se io leggo 100 sul mio strumento e sbandiero al mondo che quel terreno è contaminato, ma poi tornando a casa leggo sul certificato che il fattore di taratura è 0,5, allora dovrò correggere la misura che sarà quindi effettivamente 50. Inoltre, uno strumento come quello, rischia di soffrire del fenomeno della “saturazione”».
Per comprendere poi le basi dei servizi realizzati da Golia, abbiamo chiesto al dottor Procopio se qualcuno della redazione de “Le Iene” lo avesse contattato per discutere con lui delle misurazioni effettuate o dei risultati ottenuti dall’Arpacal. Lapidaria la risposta: «No, non mi hanno mai contattato. Inoltre, se avessero voluto, sarebbe bastato un minimo di ricerca bibliografica per visionare i documenti sull’argomento che sono pubblici».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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