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Il colpo "perfetto" al caveau di Germaneto

CATANZARO Auto in fiamme per bloccare le vie d’accesso, chiodi a tre punte utilizzati per costruire un percorso che permettesse una rapida via di fuga ai malviventi. Sembrano i pezzi di un rac…

Pubblicato il: 04/12/2016 – 22:16
Il colpo "perfetto" al caveau di Germaneto

CATANZARO Auto in fiamme per bloccare le vie d’accesso, chiodi a tre punte utilizzati per costruire un percorso che permettesse una rapida via di fuga ai malviventi. Sembrano i pezzi di un racconto di Ellroy e invece sono particolari che fanno contorno alla rapina messa in atto nella serata di domenica a Germaneto. Un assalto militare al caveau della Sicurtransport, un’azienda che si occupa di trasporto e scorta valori che si è consumato a Catanzaro, gettando nel panico il quartiere e l’area di San Floro. Il colpo ha fruttato ai malviventi un bottino di circa 3 milioni 700mila euro. 

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Diradato il fumo dovuto alle auto in fiamme, emergono piano piano i dettagli del complesso assalto alla Sicurtransport, avvenuto nella tarda serata di domenica. Da una prima, sommaria ricostruzione, i malviventi avrebbero assaltato la sede dell’azienda catanzarese grazie all’ausilio di un escavatore, riuscendo così a far breccia nel caveau dove erano conservati alcuni milioni di euro. Non prima, però, di essersi messi al riparo dall’arrivo delle forze dell’ordine schermando la strada con diverse auto date poi alle fiamme e cospargendo l’asfalto di chiodi. Secondo alcune testimonianze, infine, i banditi avrebbero ingaggiato un conflitto a fuoco con la polizia prima di dileguarsi con il bottino. 

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(Il caveau dell’azienda, probabilmente distrutto con una ruspa)

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MODUS OPERANDI Ancora troppo presto per ipotizzare scenari. Il modus operandi della banda, però, ricorda quello di un gruppo di malviventi attivi in Puglia. E ricorda, soprattutto, il film di una rapina tentata tra San Ferdinando di Puglia e Barletta. In quella occasione i banditi, che erano a bordo di almeno due auto di grossa cilindrata, avevano anche posizionato un tir di traverso per impedire l’arrivo delle forze dell’ordine da nord, utilizzando due auto in fiamme per bloccare il furgone. E, proprio come è avvenuto a Germaneto, hanno lasciato sull’asfalto dei chiodi che hanno reso difficile il lavoro delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.

LE INDAGINI Intanto, nel day after dell’azione militare, sul luogo dell’assalto sono al lavoro i tecnici della polizia scientifica per i rilievi, nella speranza di trovare un indizio che possa mettere gli investigatori sulla strada giusta per risalire ai rapinatori. «Stiamo lavorando in stretto contatto con la polizia giudiziaria, stiamo effettuando attività», è stato il breve commento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. La banda, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha agito con rapidità e precisione. Un colpo, quello messo a segno, che ricorda analoghe, come dicevamo, rapine compiute in Puglia. Ma la banda ha agito anche mostrando di conoscere dove andare a colpire. Ed è anche su questo aspetto che la polizia sta concentrando le proprie attenzioni per capire chi possa avere fornito descrizioni dettagliate ai banditi, nel caso venissero da fuori regione. E chi ha rubato i mezzi – in tutto una decina – che poi sono stati incendiati sulle vie limitrofe per ritardare l’intervento delle forze dell’ordine.

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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