La Calabria boccia Renzi. E lui si dimette

LAMEZIA TERME Vince il No anche in Calabria al referendum confermativo sulla riforma costituzionale. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi oggi consegnerà nelle mani del capo dello Stato le dimissioni da premier: «Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Volevo ridurre il numero delle poltrone: la poltrona che salta è la mia». Il vedetto finale è arrivato nel cuore della notte: in questa regione i contrari alla riforma Renzi-Boschi sono stati il 67 per cento dei votanti. I Sì si sono fermati al 33 per cento. I votanti sono stati 845.775, pari al 54,43 per cento degli aventi diritto.
Ancora una volta la Calabria si è rivelata il fanalino di coda in quanto a partecipazione al voto. Il numero delle persone che è recato alle urne è, in termini percentuali, il più basso del Paese (a Crotone addirittura, ultima città d’Italia, i votanti sono stati poco oltre il 48 per cento). Il trend è linea con le ultime consultazioni e dovrà far riflettere tutti, compreso chi oggi grida al successo.
Il dato politico ci consegna una netta affermazione dell’ampio fronte che si opponeva a Renzi e ai suoi fedelissimi. Non manca, tuttavia, qualche sorpresa.
Già, perché pur nella sconfitta il fronte del Sì riesce ad ottenere qui – è una magra consolazione – il secondo miglior risultato (dopo la Basilicata) dell’intero Mezzogiorno. Peggio della Calabria, per il Sì, va in Sicilia, Campania e Puglia. Lo spettro della “maglia nera”, che tanto ha agitato nellì’ultima settimana di campagna elettorale i dirigenti del Pd calabrese, è stato allontanato, ma è troppo poco per sorridere. Per il governatore Mario Oliverio e la sua maggioranza alla Regione si tratta di un’altra battuta d’arresto. Esultano le opposizioni, con il coordinatore dei comitati per il No, Roberto Occhiuto, che afferma: «La percentuale altissima del No in Calabria, dove tutto il Pd senza eccezioni si era convertito al renzismo, dimostra che i cittadini non ne possono più di Oliverio e della sua sinistra compagnia. Renzi si è dimesso – dice Occhiuto – ma non è il solo sconfitto. Il risultato netto e chiaro espresso in Calabria dovrebbe indurre Oliverio a un’analoga riflessione».
Passando al dato delle singole province calabresi, è interessante notare il “primato” della provincia di Vibo Valentia dove il Sì guadagna il 35,93 per cento dei consensi, tre punti sopra la media regionale. All’opposto Reggio Calabria, dove i favorevoli alla riforma sono stati appena il 31 per cento dei votanti. In mezzo si collocano Catanzaro (33,83 per cento di Sì), Cosenza (33,45 per cento) e Crotone (32,20).
Adesso si apre una fase di grossa incertezza tanto sul fronte istituzionale quanto su quello politico. Il presidente della Repubblica dovrà indicare una nuova personalità a cui affidare il mandato di costruire un nuovo governo e trovare i numeri in Parlamento. Domani, con ogni probabilità, tornerà a riunirsi anche la direzione nazionale del Pd per un’analisi del voto. Non è ancora chiaro se Renzi si presenterà anche in questa sede dimissionario, aprendo di fatto la strada al congresso anticipato o se rilancerà, premendo sul tasto del reset interno. In questo caso sarebbero in tanti a tremare. Chiedere a Magorno e soci per capire…

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it