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Diga sul Melito, «90 milioni di sprechi»

CATANZARO Risultati del progetto della diga sul Melito: «Una vasta area del territorio devastata da un cantiere permanente» è «90 milioni di euro spesi senza che nessuna delle istituzioni preposte,…

Pubblicato il: 06/12/2016 – 11:03
Diga sul Melito, «90 milioni di sprechi»

CATANZARO Risultati del progetto della diga sul Melito: «Una vasta area del territorio devastata da un cantiere permanente» è «90 milioni di euro spesi senza che nessuna delle istituzioni preposte, nel corso degli anni, abbia messo in atto concretamente un’azione tesa a far ripartire i lavori». Già, gli anni. L’opera – che avrebbe dovuto servire, grazie a un bacino di 100 milioni di metri cubi, tutta l’area centrale della Calabria – è stata cantierizzata negli anni 90 dal Consorzio di bonifica Ionio-Catanzarese. Ma se ne parlava sin dagli anni 60. E ancora se ne parla, visto che i sindaci dei Comuni di Gimigliano, Fossato Serralta e Sorbo San Basile – rispettivamente Massimo Chiarella, Domenico Raffaele e Luigi Riccelli – scrivono a Mario Oliverio: chiedono l’intervento del governatore per «far ripartire i lavori di una grande infrastruttura idraulica ferma da anni».
Tra «rescissioni contrattuali, fermi tecnico-amministrativi e un arbitrato», la possibilità di vedere l’infrastruttura realizzata pare ridotta a un lumicino. Sul campo restano tre frazioni – si chiamano Umbri, Canne e Militello – sottratte ai tre Comuni, assieme a una serie di terreni agricoli «che erano una fonte dignitosa di occupazione per quelle popolazioni che le coltivavano, oltre a rappresentare l’unica fonte di sostentamento per diverse famiglie di questi luoghi».
La diga, in teoria un toccasana per questi territori, «si è trasformata in una delle tante incompiute calabresi, divorando porzioni di territorio e ingenti risorse economiche». Un disastro per il quale i sindaci chiedono al governatore un intervento: «Altrimenti l’attuale situazione di questa importante opera rappresenterà una sconfitta di quella Politica che tutti a parole vorremmo diversa, più efficace ed efficiente ma che poi spesso finisce con il deludere i cittadini e i territori». Il nuovo appello – il primo, sottoscritto da una cinquantina di sindaci, era una lettera inviata al premier Renzi e allo stesso Oliverio – chiede che i lavori siano «nuovamente finanziati». Dopo 90 milioni spesi per nulla la speranza non è ancora tramontata.

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