COSENZA Invocano risposte gli attivisti cosentini del comitato Prendocasa. Risposte immediate e concrete, sia sull’emergenza abitativa che sul caso ex Gescal, il fondo destinato alle case popolari che ammontava a circa 150 milioni di euro di cui, come rivelato qui dal Corriere della Calabria – che si occupa del caso da novembre 2014 –, ne sono rimasti spendibili appena 6. Mercoledì gli attivisti di Prendocasa hanno messo in atto un’ulteriore protesta occupando gli uffici della sede cosentina dell’Aterp e ottenendo un incontro – che si terrà venerdì – con il commissario dell’Azienda unica regionale, Ambrogio Mascherpa.
«Il 20 novembre – si legge in una nota del Comitato – abbiamo occupato lo stabile di proprietà dell’Aterp sito in via Savoia a Cosenza. Abbiamo posto con fermezza le nostre rivendicazioni politiche e di merito. Dalla cittadella regionale il dirigente dell’Ente, Mascherpa, solito rifugiarsi come i suoi predecessori in assordanti silenzi, ha risposto con un comunicato, che definire paradossale è poco. Riconoscono la necessità delle famiglie occupanti ma si nascondono dietro la solita foglia di fico della legalità. Dopo la nostra replica, non avendo argomentazioni politiche valide, si sono trincerati nel silenzio più assoluto». «Dalla Regione Calabria – proseguono gli attivisti – nessun segno di vita, troppo spinosa la questione fondi ex Gescal, tanta l’attenzione dei media su questa vicenda, a seguito della nostra occupazione. L’ingegnere Mascherpa tenta di scaricare inadempienze e mancanze su altri attori istituzionali, noi ci chiediamo dov’erano lui e il suo datore di lavoro, Oliverio, quando i 149 milioni dei fondi sopracitati sparivano e venivano spesi in altro? Da buon uomo d’apparato non prende una posizione chiara, fa finta che nulla sia successo e narra di come la nuova gestione dell’Aterp, unica regionale, sia virtuosa e improntata al cambiamento. Ma quale legalità e quale cambiamento? Fondi che spariscono, rendicontazioni che arrivano con ritardi spropositati, genuflessione ai poteri forti della Regione e mancanza di trasparenza nella pubblicazione degli atti. La realtà è questa, le favole le raccontino ad altri. Ancora attendiamo l’incontro, promesso a maggio, con l’assessore fantasma Musmanno».
«Siamo stanchi di aspettare e di attendere gli eventi. A via Savoia vivono oltre 30 nuclei familiari, italiani e migranti, di ogni età: i fondi ex Gescal erano destinati a loro e alle migliaia di famiglie che in questa regione attendono un alloggio popolare, non a Pallaria, a Oliverio e agli imprenditori che devastano il nostro territorio. Pretendiamo una posizione chiara e che la giunta regionale intervenga strutturalmente sul tema della casa. Non si può accettare – concludono – pressappochismo e ambiguità, si deve imporre come assoluta priorità politica, siamo stanchi di aspettare e sottostare ai tatticismi politici interni all’amministrazione e alle varie correnti di partito. Qui, fuori dalle vostre stanze, c’è il paese reale che vive il dramma dell’assenza dei diritti primari, pretende risposte e inizia prendersi ciò che gli viene negato. A via Savoia si continua a resistere e a vivere con dignità, attendiamo di confrontarci politicamente con le istituzioni. Se poi qualcuno pensa che il passaggio politico possa essere scavalcato da azioni di “ordine pubblico” si sbaglia di grosso e sappia che troverà una comunità ben salda, pronta a resistere e forte delle proprie rivendicazioni».
x
x