ROMA In attesa della direzione del Pd in cui Renzi ufficializzerà l’intenzione di dimettersi, fuori dalla sede del partito si accedono discussioni tra i militanti. Alcuni accusano la minoranza dem di avere tradito e invitano gli esponenti della sinistra interna ad andarsene dal Pd, mentre altri imputano agli errori di Renzi la bocciatura della riforma costituzionale nel voto referendario. Il dibattito degenera presto in grida e insulti, un militante sconsolato commenta: «Così ci sputtaniamo da soli». A prendere le difese di Matteo Renzi è Giovanni Manoccio, vicesindaco di Acquaformosa, nel Cosentino, delegato della Regione per l’emergenza migranti e renziano ante litteram: «Lui ha almeno ha tentato di fare le riforme. Lo hanno chiamato per fare questo, anche Napolitano gli ha affidato questo compito».
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