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Bilancio, la politica potrà gestire solo 713 milioni

CATANZARO Archiviata la lunghissima campagna referendaria e in attesa di capire cosa succederà a Roma dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi, la politica calabrese si rimette in moto per affro…

Pubblicato il: 09/12/2016 – 10:29
Bilancio, la politica potrà gestire solo 713 milioni

CATANZARO Archiviata la lunghissima campagna referendaria e in attesa di capire cosa succederà a Roma dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi, la politica calabrese si rimette in moto per affrontare la sessione di bilancio. Martedì 14 a Palazzo Campanella arriveranno, per la loro approvazione in commissione, la legge di Bilancio 2017, il Collegato alla finanziaria e la nuova legge di Stabilità. L’obiettivo dell’assessore Antonio Viscomi e del presidente della commissione Bilancio Giuseppe Aieta è quello di chiudere la pratica in un paio di giorni e arrivare all’approvazione in Consiglio prima della pausa natalizia.
Si lavorerà su una manovra che lascia pochi margini per scelte discrezionali. Al netto delle partite di giro (2,35 miliardi), dell’avanzo di amministrazione (135 milioni oltre agli 86 per l’anticipazione della sanità) e dell’eventuale anticipazione di cassa (nel limite massimo di 200 milioni) il bilancio di previsione 2017 ammonta complessivamente a circa 5,2 miliardi: «si tratta però – si legge nella relazione che accompagna il Bilancio – in gran parte di risorse a destinazione vincolata, cioè di somme il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori istituzionali o con questi concordate».

LE SOMME VINCOLATE Rientrano in tale area le risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (3,6 miliardi di euro circa; il 69 per cento del totale), l’annualità 2017 del Por Calabria 2014-2020, (302 milioni di euro), le risorse del Programma di azione e coesione 2007-2013 (43,5 milioni di euro), che comprende in gran parte entrate riscritte nella competenza corrispondenti a somme non impegnate nella parte spesa in esercizi precedenti, nonché ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri soggetti (circa 518 milioni). Le entrate per mutui (40,4 milioni di euro) sono relative al cofinanziamento del Por 2014-2020.
Le entrate libere da vincoli da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece, a circa 713 milioni di euro, pari a circa il 14 per cento delle risorse attualmente iscritte in bilancio.

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LE ENTRATE DELLA REGIONE Ammontano a oltre 1,2 miliardi i soldi incassati dalla Regione attraverso la riscossione di tributi propri. Una quota dell’Irap, pari a 115,1 milioni di euro, e una quota dell’Irpef, pari a 180 milioni di euro, sono destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale, mentre un’altra parte dell’addizionale Irpef, quantificata in 75,7 milioni di euro e derivante dai provvedimenti fiscali in materia di addizionale Irpef, nonché i 25,2 milioni di euro derivanti dall’incremento dell’aliquota Irap, sono destinate al momento alla copertura dei disavanzi di gestione in materia di spesa sanitaria. Le entrate tributarie al netto della Sanità scendono, pertanto, a 857,8 milioni. Occorre, però, sottolineare che una gran parte di tali risorse è costituita dalla quota restante dell’Irap, pari a 446,2 milioni, che sostituisce le entrate derivanti dall’ex fondo perequativo di cui all’art. 3 del decreto legislativo n. 549/95. Pertanto, le entrate tributarie proprie “strettamente regionali”, pari a 411,6 milioni circa, continuano a rappresentare una componente molto limitata nell’acquisizione di mezzi finanziari aggiuntivi per provvedere ai bisogni della Regione. Tale importo, peraltro, comprende le entrate derivanti dalle tariffe che pagano i comuni per il servizio di smaltimento dei rifiuti, che dal 1° gennaio 2015 confluiscono esclusivamente nel bilancio regionale, per un importo di circa 110 milioni.

LE SPESE CON RISORSE AUTONOME La spesa finanziata con risorse autonome è fissata per il 2017 in 713 milioni. È questo l’importo sul quale la giunta, prima, ed il consiglio regionale, poi, possono operare delle scelte di carattere discrezionale, fermo restando che in ogni caso gran parte di tale importo è destinato a spese di carattere obbligatorio (personale, mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzato per far fronte alle emergenze sociali e occupazionali della Regione e quindi difficilmente rimodulabile.
La proposta di utilizzazione dei 713 milioni di risorse autonome, trasferita dalla giunta alla commissione competente, contiene il finanziamento delle spese obbligatorie per il personale della giunta per 118,5 milioni di euro, (126 milioni nel 2016) compresi i fondi per il personale proveniente dalle Province; le spese di funzionamento di carattere obbligatorio relative all’acquisizione di beni e servizi (economato, contratti, gestione informatica, spese per la riscossione dei tributi, gestione del patrimonio) per 26,2 milioni (nel 2016 erano 33,6); le spese per il funzionamento del consiglio regionale per 58 milioni, comprese le spese del personale e quelle per l’acquisizione di beni e servizi; la previsione della copertura finanziaria delle rate di ammortamento inerenti ai mutui contratti per 89,5 milioni di euro (85,9 milioni nel 2016); la spesa per far fronte ai contributi agli enti locali per mutui contratti per la realizzazione di opere pubbliche per 27 milioni di euro (26,7 milioni nel 2016); il trasferimento di 118,3 milioni agli enti sub regionali (78 milioni per Calabria Verde e per i Consorzi, 34 milioni per Arsac, 3 milioni per Arcea, 0,8 per Azienda Calabria Lavoro, 1,3 per Fondazione Terina, 425 mila per i parchi regionali); la sostanziale conferma rispetto all’anno precedente degli stanziamenti per il precariato (Lsu-Lpu, ultracinquantenni espulsi dal Mdl, ex Why not) per 49,1 milioni; la conferma del finanziamento per il diritto allo studio per un importo di circa 9,7 milioni; il finanziamento di 27 milioni quale quota regionale destinata al trasporto pubblico locale, oltre la quota del fondo nazionale trasporti; il finanziamento di 14,3 milioni circa delle altre leggi regionali di natura settoriale (turismo, cultura, agricoltura, urbanistica, ambiente, ecc).
Infine, gli accantonamenti per circa 103 milioni nel triennio al Fondo crediti di dubbia esigibilità, di cui 59,6 nel 2017 e accantonamento di risorse per far fronte ai pignoramenti, a titolo di fondo rischi, per copertura perdite società partecipate, per fondo di riserva di spese obbligatorie per un totale di circa 46 milioni.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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