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Corruzione elettorale a Cosenza, Granata respinge le accuse

COSENZA Hanno presentato una memoria difensiva i legali del presidente del Consorzio “Valle Crati”, Maximiliano Granata, indagato per corruzione elettorale dalla Procura di Cosenza. Assieme a …

Pubblicato il: 09/12/2016 – 11:07
Corruzione elettorale a Cosenza, Granata respinge le accuse

COSENZA Hanno presentato una memoria difensiva i legali del presidente del Consorzio “Valle Crati”, Maximiliano Granata, indagato per corruzione elettorale dalla Procura di Cosenza. Assieme a lui è indagato anche l’imprenditore Francesco Gallo. Granata (difeso dagli avvocati Gianluca Garritano e Angelo Pugliese), nei giorni scorsi, è stato interrogato dal gip Francesco Greco su richiesta del procuratore aggiunto Marisa Manzini. La Procura, infatti, aveva chiesto una misura interdittiva per uno dei capi di imputazione contestati che è l’abuso di ufficio. Nello specifico la richiesta interdittiva riguarda il capo a in cui al presidente viene contestato di aver «compiuto atti contrari ai doveri di ufficio» procurando «a Francesco Gallo un ingiusto vantaggio patrimoniale costituito nel disporre -, a spese della pubblica amministrazione, che subiva un danno» – che i dipendenti di Ecologia Oggi procedessero allo spazzamento di luoghi privati nella disponibilità di Francesco Gallo.
Secondo l’accusa sarebbero stati eseguiti interventi di pulizia presso abitazioni private, utilizzando strutture e mezzi del “Valle Crati”, in cambio di voti. Per gli inquirenti tutto ciò potrebbe essere stato messo in piedi per favorire l’elezione nel consiglio comunale di Cosenza di Vincenzo Granata, fratello del presidente del Consorzio, e candidato in una delle liste a sostegno del sindaco riconfermato Mario Occhiuto. Vincenzo Granata è stato poi effettivamente eletto. Sulla richiesta della misura interdittiva il gip si è riservato la decisione che depositerà a breve. Intanto i legali di Maximiliano Granata hanno depositato una memoria in cui il presidente della Vallecrati ha spiegato la totale estraneità ai fatti contestati motivando ogni singolo capo di imputazione.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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