LAMEZIA TERME «Sul glifosato avevamo chiesto di attendere una decisione definitiva adeguandoci alle prescrizioni che accompagnavano la già decisa proroga; la giunta regionale, invece, ha irresponsabilmente deciso ritenendo inutile ogni validazione scientifica». È quanto dichiarano i rappresentanti di Agrinsieme Nicodemo Podella (Cia), Alberto Statti (Confagricoltura), Luigi Iemma (Copagri) e Camillo Nola (Confcooperative).
«Si tratta – continuano – di uno degli erbicidi più diffusi al mondo e impiegato da centinaia di Paesi; la Commissione europea nei mesi passati ha approvato una proroga, fino a dicembre 2017, per l’uso parziale, proroga non avversata dal rappresentante italiano. In Calabria, invece, qualcuno ha pensato di essere sommamente competente, persino più dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, e di aggiornare i Disciplinari mettendo al bando il glifosato; una decisione che è stata subito celebrata con il consueto quanto stancante sventolio di comunicati stampa e bandierine gialle. Siamo a corto di aggettivi per definire simili, irresponsabili atteggiamenti; la giunta ha ritenuto di non consultare le organizzazioni agricole e di procedere in solitario con una decisione che è ingiustificata e inutilmente dannosa per le imprese agricole. Lo ripetiamo da tempo ma, evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, rappresentare il sistema agricolo in Calabria è materia più complessa del piantare bandierine a bordo strada o stendere tappeti rossi alla bisogna».
I rappresentanti delle sigle agricole proseguono: «Ricapitolando, molti stati nazionali sono in attesa della decisione scientifica dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche, la Commissione europea ha deciso una proroga, il governo italiano non si oppone e, a fronte di tutto ciò, la giunta Regionale decide, invece, una immotivata fuga in avanti. Vorremmo rivolgere una semplice domanda: perché lo avete fatto?
Vi siete chiesti quale sia il motivo per la quale siamo l’unica regione italiana ad aver assunto questa decisione? Forse perché altrove invece che appassionarsi a temi sollevati da un sindacalismo da strapazzo si impegnano per definire soluzioni concrete a problemi reali e certi; forse perché in altre regioni sanno bene che il prezzo di una simile scelta lo pagano le imprese e mentre le aziende “locali” sono limitate quelle extraregionali esportano avendo prodotto con l’utilizzo di glifosato. Dire di rafforzare i controlli attraverso il servizio fitosanitario e gli uffici prevenzione delle Asp equivale, allo stato e per l’argomento in questione, al non dire nulla».
«Insomma – concludono –, continuiamo a farci del male senza che nessuno ce lo chieda. Agrinsieme chiede, dunque, il ritiro della delibera che, allo stato attuale, è solo un inutile, immotivato salto in avanti».
x
x