ROMA Trattative in corso e una (quasi) certezza: nel nuovo governo di Paolo Gentiloni il Pd calabrese sarà rappresentato nuovamente da Marco Minniti. In queste convulse ore si ragiona, tuttavia, su quale incarico assegnare a colui che ha guidato l’intelligence, con risultati positivi, negli esecutivi targati Letta e Renzi.
Tutto ruota attorno al ruolo da affidare a Luca Lotti, garante della continuità del potere. I renziani duri e puri, quelli riconducibili allo zoccolo duro del “Giglio magico”, sono in pressing sul premier per far sì che al sottosegretario con delega all’Editoria vengano assegnati i Servizi, un suo vecchio pallino sin dall’insedimento di Renzi a Palazzo Chigi. Per realizzare l’operazione c’è un’ipotesi che in queste ore è al vaglio del presidente incaricato. E che prevede lo spostamento di Minniti all’Interno e la nomina agli Esteri di Angelino Alfano.
Il leader del Nuovo centrodestra non sarebbe molto contento di lasciare il Viminale ma a spingerlo verso la Farnesina potrebbero essere altri “avvenimenti”, come gli sviluppi del caso Shalabayeva. Nei giorni scorsi i principali quotidiani italiani sono tornati ad occuparsi della vicenda, rilevando come il profilo e le responsabilità del ministro dell’Interno Angelino Alfano e quelle degli allora vertici del Dipartimento di Pubblica sicurezza tornano ad essere illuminate da nuovi, decisivi dettagli documentati dagli atti depositati nell’ inchiesta per sequestro di persona appena conclusa dalla procura di Perugia. Quella per la quale si preparano ad andare a processo in undici tra alti dirigenti e funzionari di polizia.
Con Lotti ai Servizi riprenderebbe quota il progetto suo e di Renzi di insediare a Palazzo Chigi una struttura sul modello americano della NSA, la National Security Agency.
Alla finestra, per il momento, restano gli altri due sottosegretari calabresi: Tonino Gentile e Dorina Bianchi. La loro riconferma dipende dagli equilibri che saranno trovati sull’asse Gentiloni-Pd-Ncd. E da quante poltrone chiederanno i verdiniani di Ala in cambio della loro fedeltà al nuovo governo. La lista dei ministri, in ogni caso, dovrebbe essere chiusa nella giornata di domani.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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